Piacenza sembra una città borghese e tranquilla: in una domenica piovosa di Febbraio, nel centro storico si vede poca gente e ancor meno tifosi. Qua e là c’è qualcuno che passeggia con il cane oppure si fa un aperitivo in un bar, ma è tutto sereno e niente fa pensare al fatto che tra poco si giocherà il Derby del Po tra il “Piace” e la “Cremo”.

Avvicinandomi al notevole stadio Leonardo Garilli, comincio a notare un po’ di gente con la sciarpetta biancorossa al collo. Ma i grandi tempi della Serie A a Piacenza sono passati, e oggi i 5.000 spettatori che assisteranno alla partita sono già un grande successo. Infatti si registra il record di presenze per questa stagione.

Per me personalmente è un’emozione un po’ inaspettata: Piacenza è il centesimo stadio che visito in Italia dal 1999. Non ho “pianificato” di fare qualcosa di speciale per il centesimo e infatti Piacenza è molto più vicino alla Svizzera che Licata o Gravina in Puglia, dove sono stato prima. Sono, però, rimasto soddisfatto: la partita è stata ricca di intensità e quindi ha soddisfatto in pieno le mie attese.

In mancanza di informazioni “interne” delle tifoserie, riporto qualche mia impressione sulla partita.

Parto coi Piacentini, che in partite importanti sembrano in grado di potersi moltiplicare. Sono sincero, non ho mai considerato più di tanto il Piacenza, ma nel Marzo 2016 ho visto il “Piace” andare in Serie C sul campo del MapelloBonate e gli emiliani erano davvero belli da vedere. Non posso che confermare quell’impressione avuta sul piccolo impianto bergamasco: nel derby riempiono benissimo la loro gradinata e tifano come se fossero sempre così tanti.

I padroni di casa aprono con una coreografia semplice con cartoncini biancorossi, per poi passare ad un tifo caratterizzato soprattutto da cori secchi, ma intensi. Ai battimani e la sciarpata partecipa quasi tutto il settore; segno che la grande voglia di tifare c’è. Mandano a quel paese i tifosi ospiti varie volte, del resto la partita è molto sentita per tutte due tifoserie. Segnalo uno striscione che prendeva in giro le (tante) amicizie della curva grigiorossa e tanti cori di sfottò. Chiudo qui sui piacentini senza cercare il pelo nell’uovo: davvero ottima la loro prestazione.

Una delle cose che mi piacciono in Italia è il fatto che l’arrivo dei tifosi ospiti si sente prima ancora di vederlo. Anche a Piacenza sento qualche esplosione dietro il settore ospiti, ma vedrò gli i grigiorossi solo qualche minuto dopo. Entrano a pochissimi minuti prima del fischio d’inizio e devo dire che a livello numerico forse mi aspettavo un pochino in più per essere a 40 km da casa. Sotto gli altri aspetti non deludono però, anzi. Tifano bene i grigiorossi, anche loro con tanti insulti rivolti al pubblico rivale. All’inizio della partita fanno una sciarpata ben riuscita condita da qualche fumogeno. Ci sarà anche da parte loro uno striscione contro l’altra tifoseria e tanti battimani ben effettuati.

Gli ospiti, sul campo, sarebbero ampiamente favoriti, visto che in classifica sono la prima inseguitrice dello scatenato Alessandria. Deludono però completamente: quasi non vi è storia, il Piacenza vince con un secco 3-0, meritando sul campo questa vittoria sontuosa. E alla fine è tutto un tripudio biancorosso.

Remo Zollinger.