L’immensa tristezza nel salire i gradini della tribuna stampa e vedere aprirsi di fronte a se lo scenario di uno stadio semivuoto, è un qualcosa di difficilmente descrivibile. I biglietti costano uno sproposito, questo è vero. La squadra zoppica, questo è vero (ma è pur sempre seconda, e almeno fino ad ora non ricordo un trend storico della Roma paragonabile a quello di Real Madrid o Juventus) ma la verità crede sia un’altra: nella Capitale la passione per il pallone, o almeno il modo viscerale di viverlo che ha sempre caratterizzato i cittadini dell’Urbe, si sta lentamente affievolendo, omologandosi sempre più al modus vivendi dei supporters da grandi club. Senza motivo peraltro, aggiungerei.

Così questo Roma-Genoa, seguito ufficialmente da 35.000 spettatori, presenta un colpo d’occhio ben più povero. L’orario di pranzo non ha certo favorito i tanti nottambuli del sabato sera, ma in fondo vale sempre l’equazione “Vent’anni fa l’Olimpico era pieno anche con la Roma ultima e il Foggia come avversario”. E’ un qualcosa cui difficilmente mi abituerò. Anzi, è un aspetto che, ad effetto domino, spegne silenziosamente anche la mia interminabile voglia di salire i gradoni dell’Olimpico e provare ancora una sensazione di piacere nel guardare gli alberi che dietro la Tribuna Montemario sovrastano l’omonima collina terminando idealmente sulla copertura dello stadio.

Alla mia sinistra i genoani sono circa 200, con le classiche pezze della Gradinata Nord al seguito. Per tutta la gara il tifo si manterrà su buoni livelli, in evidenza un paio di bei bandieroni sventolati con continuità e i cori a rispondere seguiti da manate. Sull’altro versante, la Sud registra il minimo stagionale di presenza. Incredibile ma vero, soprattutto per l’amletico e pittoresco presidente Pallotta, ancora una volta gli unici che rispondono con convinzione all’appello sono gli ultras. Primo tempo abbastanza buono sotto l’aspetto canoro, anche grazie ad un coro nuovo che invoglia i presenti a cantare ritmando i battiti di mani. Nella ripresa leggero calo, nonostante in campo la Roma riesca a vincere grazie ai gol di Doumbia e Florenzi. Molto attivo il gruppo della Nord alta, che si becca spesso con i vicini rossoblu.

Finisce così il pomeriggio dell’Olimpico, con la soddisfazione dei presenti per il controsorpasso sulla Lazio, fermata a Bergamo dall’Atalanta, e l’attesa sempre più spasmodica per il derby, che molto probabilmente sarà il vero e proprio ago della bilancia per il secondo posto.

Testo Simone Meloni

Foto Cinzia Lmr