Turris-Acireale, 11 novembre 2018: una domenica dove ancora una volta il calcio perde e, soprattutto, perdono i tifosi che aspettano con trepidante attesa la domenica per sostenere la squadra ed i colori della propria città.
Il giorno prima della tanta attesa partita domenicale arriva la doccia fredda dalla prefettura di Napoli, che decide di far giocare la partita Turris – Acireale a porte chiuse, nonostante già in settimana fosse stato comminato il divieto di trasferta agli acesi (in quanto partita segnalata dal CASMS con altro profilo di rischio, visto il gemellaggio dei siciliani con gli oplontini).
Certo che giocare in uno stadio vuoto è a dir poco agghiacciante, ma la compagine corallina ha dato tutta sé stessa sul campo in onore della sua tifoseria, portando a casa una bella vittoria.
Anche se lo stadio era vuoto, i tifosi corallini non hanno fatto mancare l’apporto ai loro beniamini, perché per chi ama i colori non c’è divieto che tenga: pur di poter assistere e sostenere la propria squadra, ecco che qualcuno si è riunito su balconi, terrazzi e finestre dei palazzi adiacenti lo stadio.
Tolta questa parentesi negativa, domenica è stata anche una giornata speciale per la tifoseria corallina, che per ricordare la memoria di Luigi Como, l’ultras scomparso prematuramente nel mese di agosto a causa di una malattia, ha fatto realizzare un murales di ceramica composto da tante mattonelle (tutte dipinte a mano da un artista torrese nonché anche lui grande tifoso della Turris).
L’opera è stata realizzata nel posto in cui lui era solito la domenica riunirsi insieme a tutti gli altri fratelli corallini, aspettando il momento per recarsi allo stadio. Il murales è stato inaugurato alla presenza della famiglia. Cori e slogan hanno ricordato Luigi Como.
Queste sono le cose belle che regala il calcio e soprattutto il mondo ultrà: senso di appartenenza e condivisione dei momenti belli e brutti, come una grande famiglia.
Salvatore Varo