Per la formazione campana l’obiettivo di oggi era la vittoria, al fine di tenere a distanza la Torres e realizzare un importantissimo allungo in classifica. Ma ai pronostici della vigilia non segue il riscontro negli esiti sul campo. Un Cassino ordinato mette infatti in difficoltà la capolista che si ritrova costretta alla rimonta e riesce persino a trovare il pareggio, ma non ad ottenere la terza vittoria consecutiva. Al triplice fischio finale termina 2-2 quest’ultima partita casalinga dell’anno, a chiusura di una stagione che si può definire comunque entusiasmante, considerando la vetta della classifica con cui si conclude.

Questo 22 dicembre era una data importante anche perché doveva vedere la riapertura completa del Liguori, riapertura che, per questioni burocratiche, è stata posticipata, ma alla quale si guarda con serenità considerando il già incassato ok per l’agibilità della Commissione di Viglianza.

Con il Cassino perciò si è giocato solo con il settore Distinti a disposizione del pubblico di casa, con capienza però aumentata da 700 a 1.000 spettatori. Come spesso successo in questa stagione, anche quando si è dovuti emigrare in altri campi, la tifoseria si è dimostrata ancora una volta presente e passionale. Polverizzati buona parte dei biglietti nel giro di poche ore, la domenica è stata particolarmente incerta dal piano di vista del clima, ma ha visto comunque una gradinata bella piena e calorosa accogliere le squadre in campo.

Belli da vedere i corallini, il settore ultras è apparso ben compatto centralmente, con il non indifferente supporto dei “semplici” tifosi che, in diversi frangenti, hanno partecipato attivamente al sostegno degli undici in campo in questa partita difficile.

Belle le manate, anche fotograficamente parlando. I tifosi della Turris non hanno deluso, offrendo cori sempre decisi e bandiere sempre al vento e rappresentando l’arma in più nel raggiungimento dell’importantissimo pareggio finale.

Da Cassino una piccola rappresentanza con la pezza “CASSINO 1924”. Oltre la loro presenza, poco altro da segnalare, ma visti i tempi che corrono, è sempre da lodare chi riesce ad essere sempre al proprio posto nonostante tutti i buoni motivi per cui si dovrebbe smettere di seguire il calcio. Ma l’identità e l’appartenenza sono motivi altrettanto validi per continuare a resistere.

Gian Marco D’Istria