Per anni le squadre Lucane, eccezion fatta per le blasonate Potenza e Matera, sono state delle semplici meteore nel campionato di serie D, squadre cuscinetto che lasciavano molto spesso l’intera posta in palio agli avversari, realtà calcistiche capaci solo di assaporare fugacemente l’odore dei campi del massimo campionato dilettantistico. Da 15 anni a questa parte si sta registrando un’importante inversione di tendenza, che ha visto prima Melfi, poi Francavilla e infine Picerno guidare la “rinascita” del calcio in Basilicata. I rossoblù, stabilmente in serie D da 3 anni, rappresentano in termini sportivi un vanto per la piccola comunità lucana, che con circa 5 mila abitanti può fregiarsi di competere con tante nobili decadute del calcio meridionale.

Al Liguori di Torre del Greco arriva dunque il Picerno, a ridosso della zona play off, seguita da una quindicina di tifosi senza vessilli. Nel corso del match, aiutati anche dal risultato, sosteranno i propri colori, ma nel complesso la prova, almeno sul piano ultras, è difficilmente giudicabile: probabilmente gli incidenti del match di coppa Italia contro il Nardò hanno lasciato il segno, ma non avendo notizie evitiamo di esprimerci.

La Turris, dopo la penalizzazione di 6 punti, è in piena zona retrocessione ed è chiamata a risalire la china. I campani, forti di una ricca tradizione calcistica che negli ultimi 20 anni sembra però essersi arrestata, può contare sul sostegno dei gruppi organizzati che, anche se ridotti nel numero, sono capaci di offrire uno spettacolo invidiabile a molte altre piazze storiche del calcio Italiano. La vicinanza con Napoli e la mancanza di risultati ha allontanato dagli spalti molti sostenitori, ma la parte “buona” del tifo è ancora lì a tifare per la Turris 1944. La pesante sconfitta per 5-0 di certo non aiuta a far riavvicinare alla squadra corallina quella parte della tifoseria, presente comunque in tutte le città, molto sensibile ai risultati.

Pier Paolo Sacco.