Centinaia di tifosi, almeno un migliaio, si sono radunati in piazza Castello, nel pieno centro di Sassari, per protestare contro la sentenza che ha retrocesso Torres in serie D nell’ambito della vicenda calcioscommesse. La società è stata penalizzata in appello con l’accusa di aver  truccato il risultato della partita col Pisa di Coppa Italia in cui aveva schierato la squadra giovanile.

Con bandiere rossoblu e il coro «La Torres siamo noi», accolti dall’applauso della piazza gli ultras hanno raggiunto la manifestazione salendo dal corso Vittorio Emanuele e reggendo uno striscione con su scritto «Sassari non intende mollare vuole una giustizia imparziale».

Tra gli intervenuti al microfono il sindaco di Sassari Nicola Sanna, che ha scritto ai vertici del Coni, Figc e LegaPro e avuto un colloquio telefonico con il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò.

«La Torres e Sassari non possono essere umiliati da nessuno, le cose vanno fatte seriamente _, ha detto Sanna _ La prima sentenza che aveva semplicemente penalizzato la Torres di due punti lasciandola in LegaPro è stata giusta e equilibrata, l’appello che ci ha retrocessi no». Malagò, ha riferito Sanna, ha assicurato che il collegio del Coni cui la società si è appellata «si svolgerà con attenzione per non lasciare nulla di indagato».

È intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale, ex sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau. «Non giudico le sentenze, ma scaricare su sedicenni responsabilità di una cosa schifosa è inaccettabile per chiunque usi un po’ di intelligenza _ ha detto riferendosi al pronunciamento dell’appello che ha implicitamente indicato come colpevoli i ragazzi della Berretti _ Siamo tutti qui per fare il possibile sperando che il terzo grado riporti giustizia e che la Torres torni alla sua tranquillità, mantenendo ciò che si è conquistata sul campo».

Appelli all’unità sono arrivati poi dalla curva, dall’Associazione Memoria storica torresina e dalla Fondazione Torres.