Sono seduto in un Bar a Rapallo, dove mi fermo per questa notte. Menabrea sul tavolo. Nella saletta dietro c’è un cantante che canta a squarciagola Raffaelle Carrà e Robbie Williams. Nella parte davanti la gente (più numerosa) segue Fiorentina-Udinese. I viola hanno appena segnato il secondo gol, mentre mi metto a scrivere questa tifocronaca.

La partita appena vista al Comunale di Chiavari, sicuramente non rientrerà nel mio immaginario personale come una di quelle da ricordare per il tifo spettacolare, quanto invece per la partita stessa. Il calcio italiano, dalle mie parti, è conosciuto soprattutto per essere difensivista, tattico e poco rocambolesco. Partite con molti gol o gol veloci se ne vedono ben poche visto che domina la tattica, che però nessuno può insegnare meglio degli allenatori Italiani. Gli ultimi risultati in Premier e Bundesliga insegnano. Ma finiamo questo discorso e torniamo in tema: il nostro è nient’altro che un pregiudizio, specie se ripenso alla partita appena vista.

Succede tutto in 17 minuti. Nel quarto minuto scatta il cartellino rosso diretto nei confronti di Joel Baraye, difensore classe 1997 dell’Entella. Ha commesso un fallo da ultimo uomo e lascia il campo quasi in lacrime, tra i forti applausi del pubblico di casa. Per i padroni di casa vuol però dire dover affrontare quasi l’intera partita con un’uomo in meno. In più c’è anche un rigore, che l’esperto Sergio Floccari, attaccante nativo di Vibo Valentia trasferitosi da poco alla SPAL, insacca in scioltezza.

Quattro minuti dopo la partita si chiude: Luca Mora segna il 2-0 per la SPAL e fin da questo momento, una rimonta dell’Entella è davvero il più remoto dei pensieri. La squadra ligure prova infatti a limitare i danni, facendo subito una prima sostituzione, ma subito dopo arriva il terzo gol dei ferraresi: stavolta tocca al giovane Filippo Costa che insacca di testa. Dopo 17 minuti è 3-0 per gli ospiti, la gente in tribuna è davvero incredula.

Poco dopo, c’è un’altra sostituzione per l’Entella che, questa sì, riesce a tamponare ed infatti, fino alla fine dell’incontro, non ci saranno più altri goal dopo quanto visto in questi folli 17 minuti. La SPAL in compenso non corre rischi, amministra palla e avversario abbastanza facilmente ed è padrona del campo, nonostante qualche guizzo d’orgoglio dei liguri.

Passiamo al capitolo tribune. Dai padroni di casa non mi aspettavo grandi cose, e purtroppo, nonostante qualche speranza, non sono stato smentito. Sarà stato anche per la partita in campo, che sin dall’inizio è andata completamente storta per loro, ma non li ho quasi mai sentiti. Qualcuno s’è dato da fare un po’, ma – e parlo da esplicito amante delle tifoserie piccole – era davvero poco rilevanti ai fini della cronaca. Segnalo inoltre il pubblico “normale” che, a parte qualche pochissima testa calda, non se l’è presa nemmeno con l’arbitro, che non ha di certo aiutato l’Entella.

Gli ospiti giungono in Tigullio in circa 400, di cui tanti fanno un gruppo compatto al centro della curva ospiti. Iniziano molto bene e tiferanno costantemente per tutto l’arco della partita, senza però avere dei picchi notevoli. Sono veramente belli da vedere, vedo anche qualche due aste stampato (almeno tale mi pare) di recentissima fattura. Il successo della compagine ferrarese non è sicuramente passato inosservato, anche l’anno scorso la SPAL ha già registrato bei numeri di spettatori, ma rimane l’impressione che – soprattutto la parte alta del settore – qualche anno fa forse non c’era ancora o era in pausa. Non conoscendo però a fondo la realtà ferrarese, non vorrei sbilanciarmi troppo: il tifo infatti era comunque ottimo e loro sicuramente si son divertiti, a parte una certa scollatura fra le due parti a cui ho fatto cenno.

Remo Zollinger.