Questa è una partita particolare, lo sanno anche i sassi. Ed in questa stagione l’incontro diventa ancora più particolare per i noti motivi di classifica, con i viola a rincorrere un posto in Europa e la Juventus a rincorrere il quinto scudetto consecutivo.

Il dubbio di queste ultime settimane degli sportivi fiorentini è se i bianconeri possano festeggiare lo scudetto proprio al Franchi, ipotesi questa che suonerebbe come una beffa.

Per la mancanza della contemporaneità degli incontri, la Juventus, pur vincendo con la Fiorentina, dovrebbe attendere il risultato della partita tra Roma e Napoli, ragion per cui la matematica non incoronerebbe ancora i bianconeri come campioni d’Italia.

Ovviamente è solo una questione numerica, perché la Juventus ha davvero in tasca l’ennesimo scudetto, perciò arriva al Franchi con la sensazione di dover scalare l’ultima montagna, novanta minuti di sofferenza con una squadra che per tecnica e situazione ambientale,  potrebbe creare numerosi problemi.

Firenze risponde alla grande, curve esaurite da tempo, Fiesole presa d’assalto e prepartita carico di tensioni e di aspettative. Se la partita contro l’odiata Juventus viene preparata da tempo, il giorno dell’incontro c’è bisogno di arrivare allo stadio con notevole anticipo, comportamento che anche in questa occasione viene confermato con i primi tifosi viola che gironzolano intorno al Franchi quando manca ancora un discreto margine di tempo dal calcio d’inizio.

Anche gli ultras bianconeri fanno il loro ingresso nel settore con un buon anticipo, il tempo di attaccare pezze e striscioni e parte come da tradizione il botta e risposta con i vicini della Curva Ferrovia. In questo settore è posizionato il Viesseux  ed immancabili sono i tifosi viola che esibiscono, oltre alle sciarpe della loro squadra, altre del Liverpool che ovviamente non fanno felici la controparte.

Si può parlare di ultras, tifosi o semplici sportivi ma a Firenze, anche la massaia che di calcio capisce poco o niente, quando sente parlare di Juventus ha un’espressione tutta particolare. La conferma arriva dai tanti sportivi (e qui davvero non si può parlare di ultras!) che fanno il loro ingresso nel parterre di Maratona e che non mancano di rivolgere gesti o parole poco edificanti nei confronti degli avversari che sono all’interno del settore. Il bianconero a Firenze va poco di moda e questa sera la scarsa affinità tra le due compagini viene ribadita a più non posso.

Pian piano che si avvicina l’inizio dell’incontro, si popola lo stadio Artemio Franchi e cominciano ad alzarsi i primi cori: da parte viola echeggia “Amo Liverpool”, sull’altro versante si ribatte con la medesima moneta. Da segnalare, semmai qualcuno avesse delle perplessità, che il coro che inneggia al Liverpool viene cantato indistintamente da curva e Maratona, da ultras e da tifosi; a ribadire l’acredine tra le due tifoserie, posso assicurare che anche in tribuna c’è chi non manca di salutare i bianconeri alla propria maniera.

Arriva finalmente il momento dell’ingresso in campo delle squadre e la Curva Fiesole si presenta con una bella coreografia eseguita con bandierine bianco-rosse-viola: bello spettacolo, perfettamente riuscito e disegno, per altro non facilissimo, che esalta una curva che negli anni non ha mai fatto mistero di una buona dose di inventiva e di ironia.

Nei due settori, gli juventini si limitano ad alzare parecchie bandiere a due aste unitamente a qualche bandierina che, soprattutto in zona Viking, va ad aggiungere un bel tocco di colore. Se i bianconeri non hanno preparato niente di particolare, va detto che in quanto a bandiere a due aste non sembrano secondi a nessuno e tutto sommato riescono a colorare abbastanza bene il proprio settore.

Ovviamente quando si parla della tifoseria juventina, si parla di un bel numero di persone che arrivano da ogni angolo d’Italia, perciò è difficile coordinarle nella giusta maniera. Il tifo dei bianconeri vive di alti e bassi, di cori eseguiti da quasi tutti i presenti e di altri che vedono sugli scudi solo i gruppi ultras, per altro divisi da una vetrata che non agevola certamente la prestazione canora. Comunque diversi lancacori provano a coordinarsi tra di loro ed impartiscono ordine e direttive.

Il tifo è abbastanza continuo ma non sempre si riesce a far partecipare entrambi i settori. Qualche problema pure nella tempistica tra i due stessi settori, così che in certe occasioni sembra che ci sia un coro a due voci.

Sbavature a parte, gli juventini in fin dei conti fanno in pieno il proprio dovere, sostengono la squadra e non mancano di offendere i dirimpettai per “onorare” la rivalità.

La Curva Fiesole può poggiare su un bel numero di ultras e sicuramente in questo caso l’organizzazione è più oliata, perciò il tifo ne risente in maniera positiva. Non mancano i battimani a tutta curva così come non mancano i bandieroni che i gruppi fanno sventolare dietro gli striscioni.

I cori sono tutti per la squadra e per la città, vengono menzionati i diffidati e innumerevoli sono le offese che vengono indirizzate al popolo juventino. Anche in Fiesole sono numerose le sciarpe rosse del Liverpool ed il coro “Amo Liverpool” si alza spesso e volentieri, trovando sempre un buon numero di persone pronte a rilanciarlo.

Sul campo la partita è di quelle che non ti annoiano assolutamente, la Juventus passa per prima in vantaggio, poi viene raggiunta a causa di un erroraccio di Bonucci, infine torna nuovamente avanti grazie ad una rete del neo entrato Morata.

A pochi minuti dalla fine la Fiorentina ha la palla per acciuffare il pareggio: un rigore decretato dal direttore di gara può decidere la partita, ma Buffon fa la paratona della giornata su Kalinic e la Juventus si porta a casa i tre punti.

Buona la prestazione della squadra viola e pubblico del Franchi che tributa i giusti applausi ai propri giocatori, con la Curva Fiesole che proprio sul filo di lana si colora con una bella sciarpata.

I giocatori bianconeri si dirigono sotto il settore ospite per far festa con i propri tifosi, i tre punti sono la conferma della conquista dello scudetto ed ovviamente la gioia è al settimo cielo.

L’uscita dei giocatori bianconeri dal terreno di gioco viene salutata con una selva di fischi e a partita abbondantemente terminata, c’è l’ultimo scambio di saluti tra le due tifoserie.

Mentre lo stadio si svuota, nel settore ospite restano gli ultras juventini: per loro l’uscita dall’impianto avviene a partita conclusa da un bel pezzo, dopo la bonifica della zona del passaggio dei pullman per evitare pericolosi contatti.

Valerio Poli.