Discussione aperta sul non-movimento ULTRA’
“Mi ricordo una vecchia canzone che cantavano sempre gli ultrà, non ricordo nemmeno una strofa ma faceva làlàlàlà…”
Tra i tanti demeriti che le componenti ultrà di questo paese hanno accumulato nei decenni, risalta un primato evidente. Gli ultrà sono l’ultimo baluardo di conflitto e stimolo verso le istituzioni. Le ideologie sono morte, le religioni stanno col respiratore dell ‘ossigeno gentilmente fornito dalla Santa Sede e dai mezzi di informazione, ma gli Ultrà, quelli , continuano a rompere i coglioni. Rompere i coglioni allo stato è un aspetto fondamentale nella vita sociale, è solo così che componenti sociali possono rivendicare e difendere i propri diritti. E’ questo il peccato originale che macchierà per sempre il non-movimento ultrà. Un peccato di cui andar fieri. La sinistra sociale è in coma clinico, gli operai sonnecchiano brilli di fronte alle tette ( divine) di Barbara D’urso, la destra sociale scimmiotta il fascismo, malinconicamente sussurrando ” quando c’era lui…”
In questo panorama, addirittura è delegato al prode Salvini e al debole Di Maio d’inventarsi un reddito sociale, assurgendo di conseguenza al ruolo di paladini dei poveri. Nientemeno.
Il non-movimento ultrà rimane , insieme agli spersonalizzati black block ( loschi figuri senza nome e volto) , l’unico cacacazzo sociale in vita.
Gli unici a lottare con la voce e anche con mezzi meno accettabili dal quieto vivere, per difendere diritti sacrosanti come la libertà d’espressione, la libertà di muoversi liberamente sul territorio nazione e via dicendo.
Di certo, essere utilizzati come palestra repressiva essere cavie d’esperimenti di privazione dei diritti costituzionali non fa piacere. Ma deve inorgoglire. Il non-movimento ultrà, gli utimi rivoluzionari.
Premessa questa bella sega mentale in cui godiamo del nostro famigerato essere, viene la parte meno pugnettosa.
Gli ultrà in larga parte non hanno consapevolezza alcuna di questo ruolo sociale fondamentale che svolgono. Fatta eccezione per alcuni gruppi che negli anni si sono distinti per la propria attività sociale e la presenza sul territorio cittadino,ma sono uno o due in tutta italia, la stragrande maggioranza resta incastrata nella logica sballo/ trasferta. In particolare le giovani generazioni, disintossicate dallo sferzare dell’eco delle imprese politiche degli annii settanta, si godono le tette di Barbara D’urso ( come biasimarli) e si guardano godendo, apparire incappucciati sugli schermi di Dazn, rimembrando la vecchia diffida quasi come fossero anni di galera di cui vantarsi nel clan.
Nuove componenti ultrà, gruppi nati di recente, avanzano ideologie non violente a prescindere, ” la cultura della ciambotta” mangiare e bere insieme e non dar fastidio a nessuno – altri, alcuni vecchi irriducibili pensano d’altro canto di continuare rubare cioccolate in autogrill e sentirsi appagati da questa grande impresa.
Il non- movimento ultrà ha una eredità da difendere e propagare, l’eredità del dissenso, quella che ci hanno lasciato gli ultrà degli anni settanta e ottanta, che si sono macchiati in gran parte del peccato mortale dell’abiura, ma che hanno scalato la società arricchendo istituzioni e mezzi di comunicazione di idee nuove e pluraliste. E non è questo forse il compito di una realtà fastidiosa per le istituzioni ( fortunaly) seminare nuove idee in difesa dell’uomo versus l’economia, in difesa dei diritti versus le istituzioni, in difesa del benessere sociale versus la società delle macchine?
Istruitevi – diceva Gramsci – perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. –
Ma il non movimento ultrà si sta allontanando, come la società in cui prolifera, da ogni forma di approfondimento culturale che non sia l’emmedì.
– Agitatevi – diceva perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. e con tutta la coca che gira nei bagni degli stadi certo che ci si agita.
Organizzatevi- diceva – perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Ma la forza è nulla senza controllo, come ci ha insegnato una di quelle pubblicità che amiamo tanto. Il non-movimento ultrà ha dimostrato di non avere alcun controllo degli eventi degli ultimi decenni. La penosa divisione sulla tessera del tifoso avrebbe dovuto insegnarci qualcosa. Ma no , ancora non è tempo di fare. dovremmo prima parlarne tra di noi.
Satana Old Drunkards CSv1989 Curva sud Cosenza