Ormai da diverso tempo la nostra Curva è stretta nella morsa della repressione. Dopo le decine e decine di diffide, nella giornata di ieri, ci sono state notificate diverse multe che, tra l’altro, costituiscono per il ricevente una forma di recidività difronte ad eventuali daspo futuri. L’ennesimo abuso di potere che ha dell’assurdo se si pensa a ciò che ci viene contestato. Nella trasferta di Carpi abbiamo esposto uno striscione per Federico Aldrovandi che recitava:” Paura di mostrare i volti della vostra vergogna. Federico Ovunque”. E’ evidente che qualcuno si sia sentito colpito da questa frase, lo stesso qualcuno che continua a commettere abusi di ogni tipo nelle strade e negli stadi. Questo ci rende consapevoli del fatto che il messaggio che abbiamo lanciato è arrivato diretto. Ancora più assurdo è il fatto che il volto di Federico sia stato “daspato” da diversi stadi. A chi e perchè da fastidio? Come mai oggi in Italia si continua a declinare l’idea dell’introduzione del codice identificativo sulle divise delle forze dell’ordine? Non è la prima volta che ricordiamo Federico Aldrovandi. Durante una partita casalinga della scorsa stagione ogni ultrà della Sud ha posto sulla sua faccia il volto di Federico, per un attimo i nostri sguardi sono stati il riflesso di un solo sguardo che ancora oggi chiede giustizia, quello di Aldro. La morte di Federico Aldrovandi come le morti di Massimino “Nanà” Esposito, di Donato Bergamini, di Stefano Cucchi, di Giuseppe Uva, di Riccardo Magherini, di Vincenzo Sapia, di Gabriele Sandri e di tutte le altre vittime di un sistema malato attendono ancora giustizia e verità. Oggi più che mai, sulla scia dell’onda d’urto generata dal film “Sulla mia pelle”, è importante continuare a sensibilizzare tutte e tutti difronte a queste ingiustizie. E’ fondamentale affinchè non accada mai più, affinchè cadano le barriere che oggi permettono agli abusi di potere di replicarsi nel tempo. Il 30 Novembre, presso la Casa degli Ultrà, alle ore 17, realizzeremo un iniziativa nel ricordo di Nanà , ultrà cosentino di 24 anni, che ha perso la vita nel carcere di Lecce. Faceva parte del gruppo storico di via Popilia, le “Brigate”. La sua vicenda non ha mai trovato spazio sui media e presenta tanti lati oscuri mai chiariti. Verranno anche proiettati dei contributi video realizzati dall’Associazione Federico Aldrovandi e dall’Otto Settembre, direttivo della Curva Ovest Ferrara. Invitiamo tutti coloro i quali si indignano e non restano indifferenti difronte ad abusi come questo a partecipare alle iniziative che realizzeremo e ricordiamo che chi volesse lasciare un contributo di solidarietà potrà farlo o all’interno della Curva Sud o presso la nostra sede. Per noi la repressione altro non è che una tappa della nostra militanza da ultrà da affrontare a testa alta. Difronte a quest’ennesimo abuso che di fatto offende la nostra dignità di ultrà, che offende gli amici ed i parenti di un ragazzo ucciso senza che i responsabili abbiamo pagato realmente, che calpesta i nostri diritti, continueremo ad alzare la voce e lo faremo con tutta la determinazione che da sempre ci contraddistingue.

UNITEVI ALLA NOSTRA RAGGIA

Ultrà Cosenza 1978 Curva Sud