Nel nostro mondo a volte succedono cose anche gravi che necessitano una risposta immediata.

Se si lasciasse sempre correre, senza mai rispondere, il rischio sarebbe di vedere certi fatti strumentalizzati e manipolati ad arte da stampa, società, Questura, e infine dai nostri nemici (non necessariamente Ultras).

Riguardo, ad esempio, all’inserto apparso ieri su un noto quotidiano locale, nel tentativo di rimediare a un errore grottesco e imperdonabile, lo stesso giornale ne ha fatto un altro altrettanto grave.

Infatti, non solo ha resuscitato il vecchio, patetico Mazzone, ma l’ha fatto passare per l’ennesima volta come un eroe di carattere locale, mentendo spudoratamente ai tifosi bresciani, soprattutto a quelli che non hanno vissuto in prima linea la sua era (alla fine fu congedato, non dimentichiamolo, in malo modo da tutti!).

Come se il solo fatto di utilizzare la sua immagine potesse scagionarli da un reato ingiustificabile.

Francamente, non riusciamo a capire come possano servirsi di un acclarato tifoso romanista (Mazzone si è sempre vantato della sua fede giallorossa e, per sua stessa ammissione, quel giorno, andò sotto la Curva bergamasca per difendere la propria romanità, e non certo la nostra brescianità) per rimarcare l’amore per il Brescia; se davvero avessero voluto rimediare al proprio errore, se davvero avessero voluto evidenziare la propria brescianità, avrebbero dovuto scegliersi un partner migliore (Stefano Bonometti, i gemelli Filippini, Roberto De Zerbi, Marco Zambelli, solo per citarne alcuni).

Fra l’altro Mazzone non solo si è dimostrato -da un punto di vista umano- una persona indegna, ma a Brescia ha palesato anche enormi limiti da un punto di vista tecnico/tattico (gli stessi giornali che oggi lo idolatrano per la famosa corsa, alla fine della sua avventura a Brescia lo massacrarono, naturalmente col beneplacito della società).

Quindi, la maggior parte dei tifosi del Brescia, almeno quelli che hanno buona memoria, non lo salverebbero nemmeno se quel giorno avesse scavalcato la vetrata.

Tornando perciò al “nostro” quotidiano, così facendo non solo ha mancato nuovamente di rispetto ai tifosi biancoblù, ma ha perfino risvegliato antichi dissapori che speravamo superati del tutto.

Per quanto ci riguarda, non giudichiamo la stampa (almeno una sua parte) per il clamoroso sbaglio di ieri, ma piuttosto per i tanti anni di disinformazione, di servilismo (nei confronti dei Corioni prima e di Cellino poi), di gogna mediatica (nei confronti del mondo Ultras), di faziosità, di superficialità, di dilettantismo, di immobilismo, di stravolgimento dei fatti, ecc.

Chiudiamo con una citazione: “A ogni male ci sono due rimedi: il tempo e il silenzio

Avanti Brescia Sempre… e nonostante tutto e tutti!

 Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord