Il derby della follia – Seconda parte

Dopo che il “Presidente Massimo” ha di fatto “vietato” il derby a una parte della tifoseria bresciana, l’osservatorio ha pensato bene di non sfigurare in termini di decisioni assurde e dispotiche, vietando la trasferta ai tifosi bergamaschi non tesserati.

Probabilmente, nonostante i prezzi esorbitanti e i divieti ormai metabolizzati dalla maggior parte dei tifosi/Ultras italiani, l’Osservatorio e -soprattutto- Cellino hanno pensato che lo stadio si sarebbe riempito comunque, sottovalutando però alcuni fattori determinanti, che magari non impediranno a molti tifosi di andare comunque alla partita, ma di certo svuoteranno il derby dei suoi significati più profondi.

Quale appeal può avere infatti un derby senza rivali, giacché anche la maggior parte dei tifosi bergamaschi tesserati si sta “sfilando” da questo evento?

E sempre che il settore vada esaurito, davvero si può pensare che mille tifosi nerazzurri “ricompensati” dal sistema e dalla fortuna (che escludono di fatto tutti gli altri) possano rappresentare la tifoseria bergamasca e onorare la rivalità con la nostra splendida terra?

Fra l’altro, si sta parlando di tifosi che non solo hanno accettato la linea dell’Osservatorio in maniera fin troppo facile, ma che si sono fatti perfino beffa dell’appello -sensato e rispettabilissimo- del resto della tifoseria neroazzurra, che ha deciso con molto coraggio e sofferenza di non partecipare, soprattutto a certe condizioni dettate dall’alto.

Noi purtroppo sappiamo benissimo cosa significhi tutto ciò, del resto abbiamo fatto una scelta analoga, sebbene questa volta per ragioni diverse.

Del resto, senza la rivalità storica che ha reso unico questo derby, si riduce tutto a una semplice partita di calcio, che per noi potrebbe valere doppio vista la classifica, ma che in realtà non varrà quasi nulla, proprio in virtù degli ultimi derby giocati dentro e fuori gli spalti.

Preferiamo aspettare altri quattordici anni, con la speranza che tutti un giorno capiscano chi sia il nostro nemico reale e la rovina del calcio in generale, e con la certezza di vincere questa battaglia, a patto che tutti inizino a combatterla.

Avanti Ultras Sempre!

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Il derby della follia – Terza parte

Prima di tutto una cosa: nessuno di noi avrebbe mai pensato -e soprattutto voluto- scrivere una terza parte di questa storia a dir poco… grottesca, inverosimile e pazzesca, ma tant’è…

Oggi infatti scopriamo di non essere più in una fase embrionale di una degenerazione morale, sportiva e perfino umana, ma di essere giunti infine alla follia pura, netta e indiscutibile.

Perciò, alle 7.30 di mattina, poco prima di recarci al lavoro, non ci resta che scrivere l’ennesimo capitolo, sperando sia quello risolutivo.

Innanzitutto, a quest’ora del giorno, e dopo l’ultima “trovata” della società attuata nella speranza di rimediare a errori tanto madornali quanto irrispettosi, fare tutte le considerazioni del caso sarebbe impossibile.

È già difficile metabolizzare il comunicato apparso magicamente sul sito del Brescia FC stanotte (e riportato “fedelmente” dai quotidiani locali nonostante la comunicazione fuori tempo massimo), che ai più sembrerebbe un pesce d’aprile fuori stagione.

A memoria, infatti, non era mai capitato che una società di calcio (oltretutto di serie A) aderisse così sfacciatamente alla giornata dello shopping mondiale per svendere qualche biglietto in più (a dimostrazione di come sia considerata la nostra passione dalla società: un puro business), e che il “Presidente Massimo” facesse un dietrofont così clamoroso e soprattutto tardivo, dando ragione -forse per la prima volta nella sua storia- a chi lo incalzava in tempi non sospetti.

Perfino chi ha sempre difeso Cellino a spada tratta ormai concorda con noi, e ammette che il “Presidente Massimo” è sprofondato nella confusione più totale.

Eppure, avevamo cercato la sua attenzione in tutti i modi, con la speranza che raccogliesse almeno qualche consiglio.

Di certo, se ci avesse ascoltato (e non dica che non ne ha avuto occasione), non saremmo arrivati a questo livello… imbarazzante.

In ogni caso, questa retromarcia non cambia il nostro pensiero, anzi, ne rinforza il principio.

Domani noi non ci saremo comunque, anche perché, come abbiamo scritto, non esiste un derby senza rivali!

E si ricordi, caro presidente, che la dignità non si svende!

L’ultimo pensiero va a chi ha speso centinaia di euro pur di vedere questo derby con i propri figli (il vero pesce d’aprile l’hanno subito loro, sigh), che si preannuncia fra i più discussi e martoriati, e non certo per colpa dei suoi Ultras.

Cellino: francamente… riflettete!

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord