In medio stat virus

Da un punto di vista sportivo, e restando in ambito storico/linguistico, potremmo definire quest’anno calcistico come lo “annus horribilis” del calcio italiano, almeno per quanto riguarda la nostra realtà.

Infatti, dopo le tante cazzate del nostro “amato” presidente, che ci hanno costretto a saltare le partite più importanti della stagione, fatto precipitare in fondo alla classifica già a metà campionato, lasciato senza un settore popolare di riferimento costringendoci così a migrare per l’intero stadio, e -soprattutto- fatto perdere il Derby per antonomasia in una maniera indicibile, dopo tutto questo e molto altro ancora ci ritroviamo alla mercé di una Lega incapace (ancora una volta) di prendere una decisione saggia e autorevole, che possa fare gli interessi dei tifosi, tutti, e non quelli delle televisioni cui ormai ha dato perfino il… “culus”, volgarmente parlando.

Sia chiaro: nessuno ha la bacchetta magica o la soluzione ideale, nemmeno noi.

Di fronte però a questa emergenza, che rischia di paralizzare l’intera Nazione anche a causa dell’allarmismo diffuso da alcuni politici e dai media nazionali, sarebbe bello vedere i nostri illustri dirigenti (gli stessi che da anni chiedono al mondo del tifo organizzato maggiore “educazione” e responsabilità) prendere una posizione netta e responsabile, almeno rispetto ai luoghi in cui il virus potrebbe causare un contagio esponenziale e destabilizzante.

Di fronte a questa emergenza e al rischio di un contagio di massa, dovrebbe passare tutto in secondo piano: lo scudetto, la retrocessione, la promozione, i grandi campioni, i gesti tecnici, e perfino i soldi delle televisioni, senza i quali -ahinoi- le società non possono più vivere (chi è causa del proprio mal… da sempre infatti i tifosi mettono in guardia le proprie società dal pericoloso -e sempre più “morboso”- rapporto con le Pay-TV).

Di fronte a questa emergenza tutti i campionati andavano secondo noi sospesi!, senza se e senza ma.

Purtroppo, però, anche in questo caso hanno vinto l’avidità e la “dipendenza” ormai cronica dalle Pay-TV e dagli sponsor; e proprio per questo motivo, la Lega è riuscita a “spalmare” il campionato perfino durante questa emergenza, tanto che “Sassuolo vs Brescia 1911” è stata relegata al tardo pomeriggio di lunedì, quando cioè la gente in teoria starebbe ancora lavorando, virus permettendo.

E se il campionato dovesse riprendere nella sua “normalità” (cosa che noi auspichiamo, a patto che il virus sia stato nel frattempo debellato), con ogni probabilità non sarà perché l’emergenza è terminata, bensì perché le televisioni e gli sponsor passeranno a battere cassa, ricattando le società.

In tutti questi anni ci siamo spesso trovati a riflettere sul fatto che oramai i tifosi siano diventati secondari (se non addirittura scomodi, magari per la loro sincerità, per la loro perseveranza, per il loro attaccamento viscerale alle tradizioni e alla Maglia), o -peggio ancora- siano stati trasformati in vere e proprie cavie, vittime sacrificabili nell’interesse economico dell’intero sistema calcio.

Molti di noi (se non tutti) sono però stanchi di essere spremuti e bistrattati da gente senza scrupoli e senza valori, che ragionano solo in base al vile denaro e al potere che deriva da alcune posizioni strategiche.

Noi non abbiamo paura del corona virus, sia chiaro.

Ci spaventano maggiormente i disvalori che ormai caratterizzano la “nostra” classe dirigente.

Per questo non ci presteremo al loro gioco, e ci prenderemo una doverosa e sentita pausa, comunque sia la decisione finale rispetto all’attuale campionato.

Per ultimo, ma non meno importante, lasciateci ringraziare tutti quei professionisti/volontari che stanno rischiando la loro salute per impedire la diffusione del virus.

Avanti  Ultras  Sempre!

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord