Oggi mi reco ad Anzola, paesino alle porte di Bologna, per seguire il big mach fra le prime due della classe: i padroni di casa dell’Anzolavino e il Faro Gaggio, compagine originaria di un  piccolo centro dell’Appennino ai confini tra Emilia Romagna e Toscana.

I tifosi ospiti arrivano mezz’ora prima del fischio d’inizio, così ne approfitto per scambiare quattro chiacchiere: “Siamo nati nell’aprile 2012 – racconta un esponente degli Sconvolts –  in occasione della semifinale di Coppa Italia contro il Lentigione, anche se la denominazione ufficiale del gruppo venne assunta qualche tempo dopo, per l’esattezza il 18 aprile, che resta idealmente il nostro compleanno. Quello che ci contraddistingue – continua – è la forte identità montanara che ci differenzia da tutti gli altri gruppi incontrati. Abbiamo avuto un bel rapporto con gli Skonvolts Reggiolesi, prima che si sciogliessero, e siamo amici con la Banda Bandita di Trebbo

Per quanto riguarda gli striscioni mi dice che il gruppo possiede diverse “pezze”: “Esponiamo sempre la crociata con la nostra sigla, SF 12, e una bandiera con il nostro simbolo, il Faro e l’alloro. Non mancano poi gli stendardi Ultras Liberi, Alcolismo Militante e uno striscione Sconvolts. Abbiamo infine una bandierina biancoblu e una bandiera più grande a celebrazione della birra e della montagna

Dopo aver fatto una piccola intervista a questa nuova realtà che ho scoperto per caso, mi reco nel campo di gioco per iniziare a scattare. Alla presentazione delle squadre vengono accesi un paio di torce e un fumogeno azzurro che per qualche minuto copre la visibilità della tribuna. Il tifo per tutto il primo tempo è veramente ottimo, con cori a favore dei diffidati, della squadra e della montagna; il tutto ritmato dal tamburo. Nel secondo tempo, subito dopo il vantaggio del Faro, viene accesa un’altra torcia con gli Sconvolts che impazziscono di gioia e festeggiano, poco dopo, anche la seconda marcatura che sancisce la vittoria dei biancoblu sempre più primi in classifica..

Nel settore dell’Anzolavino presenti circa 7/8 ragazzini dietro allo striscione “FORZA ANZOLAVINO”. Cercano di movimentare un la tribuna ma un po’ per la giovane età e un po’ per la totale estraneità al mondo ultras la loro prestazione sarà praticamente nulla. Molte le offese verso gli ospiti che tuttavia non li degnano del minimo interesse. Finisce con il Faro a festeggiare sotto i propri tifosi.

Fabio Bisio