Finalmente si torna in pista!!! Tutti (QUASI) in curva a tifare!!!

Dopo lo stop mondiale, che ha visto in campo e sugli spalti, il nome di Lodi portato in alto con fierezza e orgoglio dall’altra parte del pianeta, i nostri ragazzi sono a pronti a scendere nuovamente in campo per difendere i colori giallorossi. Loro in pista, a sudare e onorare la maglia, noi in curva, a cantare e sostenere la squadra in ogni pista d’Italia e d’Europa.

Privilegio, quest’ultimo, che non potrà più essere goduto da alcuni ragazzi della Curva, ragazzi da sempre in prima linea, che con molteplici sacrifici personali, hanno supportato i colori giallorossi, sventolandoli ovunque in giro per il mondo.

Privilegio che, è doveroso puntualizzare a seguito delle numerose voci circolate in città nelle ultime settimane, è stato negato dalla Questura di Vicenza a seguito della Gara 3 di finale scudetto giocata a Trissino lo scorso giugno.

La Curva Severino Bianchetti, nella sua totalità, ci tiene a sottolineare che quanto è accaduto durante e dopo la partita incriminata, è semplicemente il frutto di una politica di gestione delle manifestazioni sportive di uno sport minore dove ognuno a casa sua fa quello che gli pare, società, giocatori e forze dell’ordine in primis!!!

Insomma, Paese che vai, usanza che trovi!!!

Nello specifico, ci riferiamo al trattamento preventivamente ricevuto dalle Forze dell’ordine (o del Disordine in questo caso) all’arrivo del nostro pullman; trattamento che nulla aveva a che fare con una partita che non presentava nessun pericolo per l’ordine pubblico (visto che l’unico pericolo pubblico era in campo con la maglia blu numero 17), trattamento che, al termine della gara, è apparso sproporzionatamente repressivo se rapportato a partite di cartello della nostra Serie A1 contrassegnate con bollino rosso e con totale assenza di agenti in divisa a garantire ordine e sicurezza. Il manganello è un’arma contundente, uno strumento atto ad offendere, non tolleriamo in nessun modo possa essere sventolato in modo deliberatamente gratuito verso esseri umani con la sola colpa di indossare i vessilli della propria squadra.  

Questo comunicato, a bocce ferme, ha lo scopo di far aprire gli occhi anche a chi, per pigrizia o semplicemente mancanza di attenzione, non vuole (ma deve) far luce su uno sport che per quanto piccolo, ha bisogno di tutte le sue componenti per essere valorizzato, e che quando si analizzano i fatti, alla ricerca di un colpevole, nonostante a pagare siano sempre gli ULTRAS, spesso le ragioni sono frutto di molteplici cause.

Invitiamo, inoltre, tutti i tifosi giallorossi (più o meno presenti a seguito della squadra), di riflettere seriamente su quanto accaduto, senza ergersi a fantomatici paladini di giustizia via social e non. Troppo facile puntare sempre il dito contro chi c’è sempre stato e sempre ci sarà, osannando la curva solo quando più fa comodo e osteggiandone comportamenti a proprio piacimento.

E adesso, anche per chi vorrebbe ma non può, tutti in curva a tifare!!!
DIRETTIVO ULTRAS LODI, CURVA SEVERINO BIANCHETTI