Giornata particolare a Castellammare. Per questo scontro tra blasonate della Lega Pro, vari “turisti ultras”, tra cui tedeschi, svedesi e lituani (amicizie personali di alcuni tifosi stabiesi), sono accorsi al “Romeo Menti” a dimostrazione di quanta curiosità susciti ancora il movimento nostrano fuori dai confini nazionali. Questo a fronte di un calcio italiano che invece non interessa più nessuno e che, paradossalmente, guarda come modello proprio quei paesi dove invece dagli spalti guardano ancora noi con ammirazione.
A bordo campo, inoltre, ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con una fotografa di una rivista ultras lituana che parlava di quello che accadeva sugli spalti in quel momento; quando le ho detto che 10 anni fa sarebbe stato ancora più bello, con spettacoli di pirotecnica effettuati senza diffide e veti di sorta o stadi stracolmi, è rimasta a guardarmi tra l’allibito e l’incredulo.
Tornando alla cronaca, oggi la curva di casa ha effettuato veramente una bella prestazione: sciarpate, battimani effettuati

dalla maggior parte dei presenti, fumogeni, torce e tanta voce. Bella prova anche degli ospiti calabresi che, presenti in circa 50 unità, sono riusciti a farsi

sentire anche con qualche coro di sfottò prontamente ricambiato: nulla di particolarmente sentito, per lo più cori di goliardia tra i quali si segnala uno catanzarese in dialetto che recitava: “La mamma dello stabiese è l’ape Maia!!”, accompagnato dal ronzio di una vespa, simbolo della Juve Stabia. Anche il gruppo dei ragazzi presente nel settore Distinti si è reso protagonista di qualche coro di scherno, mantenendo la linea che solitamente li contraddistingue, cioè quella della goliardia e del divertimento.

Per la cronaca, vittoria all’ultimo secondo della Juve Stabia, con un’esultanza da parte di tutto lo stadio dal chiaro sapore di liberazione.

Emilio Celotto.