Dopo Trapani-Pescara, il secondo atto della mia giornata siciliana è l’anticipo di Serie A tra Palermo e Roma. Il match è fissato per le 20,45, e la tempistica con cui mi muovo da Trapani è pressoché perfetta. Alle 18 infatti salgo sul pullman per il capoluogo e alle 19,25 sono in a Palermo, in Via Belgio. Poche centinaia di metri dallo stadio, tutto strategicamente perfetto.

Dopo essermi compiaciuto per l’organizzazione degli spostamenti, mi avvio in direzione stadio. Arrivando in prossimità della tribuna si nota subito uno striscione che recita: “Crisi e precarietà, 40 Euro un insulto alla povertà”, un eloquente messaggio alla società rosanero che quest’anno, seguendo il perfetto esempio di Roma e Juventus, ha deciso di alzare il costo delle curve a 40 Euro in occasione delle partite più importanti. In una città come Palermo, afflitta dal problema della disoccupazione come gran parte del Paese e in particolar modo del Sud, far pagare un biglietto dello stadio questa cifra è un vero e proprio boomerang. E infatti, come facilmente pronosticabile, il pubblico de La Favorita è scarso. Ma evidentemente alle società questo non interessa minimamente, anche se si è in lotta per rimanere in Serie A e l’apporto dei tifosi sarebbe a dir poco fondamentale. Come detto nel racconto di Trapani, mi rendo conto di essere un privilegiato nel poter chiedere gli accrediti, entrando allo stadio senza spendere un centesimo. Al contrario, ora come ora, non ce l’avrei assolutamente fatta a supportare queste spese.

Prima di ritirare il pass do un’ultima occhiata ai ragazzi della Curva Nord che stanno facendo il prepartita davanti ai chioschi accendendo torce e cantando allegramente. Sono curioso di vedere questa realtà, quella della Curva Nord Inferiore, che da qualche tempo a questa parte ha preso in mano le redini del tifo palermitano.

Salgo le scalette che mi portano alla tribuna stampa e, dopo aver individuato la mia postazione posso finalmente poggiare lo zaino e il giacchetto che mi stanno davvero facendo sudare le proverbiali sette camicie. Di fronte a me ho il settore ospiti, con i tifosi giallorossi che man mano lo stanno popolando. Rispetto ad altre volte in cui sono stato a Palermo, stavolta noto che i tifosi provenienti da fuori sono stati sistemati nella parte superiore. Beh, pagando 40 Euro almeno gli hanno dato la parte dove la visuale è migliore. Davvero magra consolazione. In totale i romanisti sono circa 500, sicuramente un bel numero anche se ormai raggiungere la Sicilia non è più un’impresa come lo era un tempo. I voli lowcost hanno totalmente cambiato il modo di viaggiare degli italiani, per quanto riguarda le grandi distanze. Paradossalmente oggi ci vuole di meno ad andare da Roma a Palermo che da Roma a Campobasso.

Nella parte superiore della Curva Nord, quella dove un tempo c’erano WUP e Brigate Rosanero, prendono posto gli Ultras Palermo, una settantina di ragazzi che si daranno da fare per tutta la partita mettendo in mostra una buona torciata ad inizio gara. Proprio quando le due squadre fanno il loro ingresso in campo, nella parte inferiore della curva di casa ancora manca il gruppo portante. Gli ultras infatti entrano al 10′, poco dopo la rete del vantaggio siciliano. Un ritardo forse dovuto alla protesta contro il carobiglietti di cui sopra. Sta di fatto che una volta sistemati danno una vera e propria sterzata al tifo.

Aiutati da megafono e tamburo si mettono in evidenza cantando per tutta la gara, tra lo sventolio incessante dei bandieroni, qualche torcia ed una bella sciarpata nel secondo tempo. Davvero un bel vedere. L’unica pecca, se vogliamo, è quella numerica. Anche se oggi c’era da tener conto del prezzo del biglietto, Palermo rimane sempre il quinto comune italiano che con la sua area metropolitana conta oltre un milione di abitanti. Ma mi rendo conto che questi, nel 2014, sono discorsi un po’ superflui. Resto l’ottima impressione che mi hanno fatto, al cospetto di uno stadio freddo e semivuoto.

Su sponda romanista si cerca di coinvolgere tutto il settore con belle manate e cori a rispondere. Lo svantaggio fulmineo a inizio gara non incide più di tanto sul tifo e i giallorossi sostengono la propria squadra con costanza, nonostante in campo la Roma fatichi oltremodo e riesca a rimediare solamente un punto, grazie al gol di Destro nella ripresa.

Finisce così con gli applausi dei tifosi palermitani e i fischi di quelli romanisti, che vedono per l’ennesima volta la propria squadra gettare alle ortiche dei punti fondamentali per tenere il passo della Juventus. Ottimo invece questo Palermo che dopo l’inizio disastroso si è saputo riprendere tanto da arrivare ad insidiare le zone europee delle classifica.

Per me la serata è tutt’altro che finita. Avendo l’aereo alle 6,35 e dovendo prendere il pullman alle 4 di mattina dalla Stazione Centrale, dopo aver seguito le conferenze stampa dei tecnici mi avvio a piedi verso il centro, girovagando almeno fino alle 3,30, orario in cui mi apposto alla fermata del Politeama. Tornato a casa faccio un rapido calcolo con Google Maps di quanto ho camminato in sole 24 ore: 16,3 km. Chissà perché mi sento un tantino stanco.

Simone Meloni