Un derby è sempre un derby e finisce sistematicamente per risvegliare antichi orgogli fomentati da rancori che nemmeno gli ultimi anni di magre calcistiche riescono a smorzare. Per gentile concessione di osservatori e sceriffi, ai messinesi è concesso di recarsi al “Massimino”, o “Cibali” per come lo ricordano i nostalgici del “Clamoroso al…” diventato leggenda. Le stime ufficiali parlano di 287 sostenitori giallorossi al seguito, ma al di là delle stime numeriche con le quali mi trovo sempre in difficoltà, è sempre un piacere per gli occhi trovare due realtà vive e contrapposte in certi confronti.

Anche la sponda catanese risponde positivamente e fa registrare il proprio record stagionale di presenze, anche se i diecimila odierni sembrano una bazzecola rapportati al passato scevro dall’isteria della repressione. Ad ogni buon conto i due settori del tifo rossoazzurro presentano un colpo d’occhio molto positivo, con una bella coreografia della Nord e diversi striscioni per il mai dimenticato “Bomboletta”.

Oltre a tante manate, qualche fumogeno acceso in clandestinità, bandiere che sventolano continuamente al vento, i catanesi mostrano anche qualche piccolo cimelio di guerra, nella fattispecie una sciarpetta ed una bandiera. Poco però si può aggiungere nel merito, oltre quello che solo i presenti possono sapere, visto che le cronache – almeno quelle ufficiali – non hanno riportato di particolari problematiche di ordine pubblico. Questo se si eccettua l’arresto di un messinese trovato in possesso di quella che gli inquirenti definiscono “bomba carta”, da prendere sempre con beneficio di inventario visto che non di rado, a certi lidi, sono soliti confondere torce e fumogeni con bombe.

Molto compatta e bella per gli occhi anche la prestazione messinese, irrobustita da tanti battimani, colorata da diverse bandierine al vento ed impreziosita dall’esibizione delle loro sciarpe tese al cielo. In campo invece, dopo un periodo pieno di polemiche e di recriminazioni dei locali per l’ennesimo deludente inizio di stagione, la spunta il Catania.

Un derby è sempre un derby, l’unico rammarico è vederne uno di tale portata relegato nei meandri del calcio italico mentre nelle categoria maggiori spesso tocca sorbirsi scontri regionali improponibili e dallo scarso fascino o seguito di pubblico. Che certi suggestivi confronti possano presto tornare ad essere giocati in ben altri palcoscenici, è un augurio che tutti gli amanti del tifo si fanno, a prescindere da simpatie ed antipatie personali.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Paolo Furrer.