Divieto di trasferta per i sostenitori ospiti, partita al giovedì alle ore 15. Tutti ingredienti per allontanare la gente dallo stadio.

Oggi a Monopoli c’è la classica partita che, se disputata in una giornata e in un orario più intelligente, e se fosse stata libera ai tifosi ospiti, sicuramente sarebbe stata una di quelle a cui non mancare. Comunque io decido di andare lo stesso e lo faccio in una maniera più nostalgica possibile: in treno. Il tradizionale regionale che unisce la Puglia, da Foggia a Lecce. Un attacco vintage nostalgico da cui sono stato colpito e che ho dovuto necessariamente soddisfare.

L’ipotesi che da Foggia decidessero di partire ugualmente era realizzabile solo nei sogni, ma impossibile nella realtà. Trasferte simboliche i foggiani non le fanno più da qualche tempo e la tessera continuano a rifiutarla. Le teorie vengono confermate dal treno in cui viaggio è che risulta rigorosamente vuoto. Un controllore e un macchinista che parlano da soli, qualche pendolare frustato dall’usura dei viaggi perpetui e nulla di più.

Il tempo non promette niente di buono. Lo stadio dalla stazione è facilmente raggiungibile. In poco più di 10 minuti a passo lento si raggiunge lo storico Veneziani. Gli isolati che percorro sono pieni di locandine in bianco e nero che invocano e invitano allo stadio, per “Un derby di altri tempi” vanificato in larga parte dal divieto il cui impatto negativo è notevole.

Era da parecchio che non respiravo aria biancoverde ed ero curioso come e se la Lega Pro avesse cambiato l’approccio degli addetti agli ingressi e di tutto ciò che gravita intorno all’evento sportivi. Nuovi vestiti a tema, nuovi pass, nuova vetrata: vengo da una Terza Categoria dove a nessuno gliene importa niente e non sanno nemmeno cosa sia un accredito, ad una Lega Pro che è una macchina da guerra sia per la sovrastruttura organizzativa che per la repressione più o meno evidente.

Il settore ospiti è desolatamente vuoto, come previsto, ma un nutrito gruppo di tifosi rossoneri è assiepato nella tribuna coperta laterale, diviso da un cordone di steward dal resto della gradinata.

Entrano alla spicciolata in curva Nord con la parte centrale che, come tendenza consolidata, si riempie a e si compatta poco prima dell’inizio della partita. La Nord è irrobustita dalla presenza degli ultras di Chieti, riconoscibili dal drappo appeso in balconata. Il settore non è visibilmente pieno, ma centralmente mostra un colpo d’occhio compatto ed importante. Oggi è giovedì santo e si gioca alle 15, per la gioia e le necessità del canale streaming di Lega, per cui va bene così.

Molto belle le manate, davvero fitte, mentre i bandieroni dei vari gruppi sono sempre al vento. Il solito sostegno volenteroso e continuo nel classico “stile Monopoli”, a metà strada tra stampo british e sostegno all’italiana. Immancabili le pezze, molto belle e ben curate, seguiranno i soliti 90 minuti di sostegno costante, tra cori prolungati accompagnati da tamburi, coordinati in maniera egregia, e cori secchi roboanti. Non mancano i cori verso gli amici di Chieti.

Sono anni che non mettevo piede al “Veneziani”, passa il tempo ma lo stile della Nord rimane solido ed inconfondibile senza soffrire il trascorrere del tempo.