Si è giocata domenica scorsa,  al Moccagatta di Alessandria, la sfida inedita tra i grigi locali e la formazione della Giana Erminio di Gorgonzola.

Sugli spalti erano presenti poco meno di 2000 spettatori, con una presenza ospite in torretta sud di circa 30 unità, di cui una decina di ultras appartenenti ai gruppi Highlanders e Quelli di sempre.

La gradinata di casa ha accolto l’ingresso dei suoi beniamini con una cartata e ha sostenuto la squadra fino al 90′ nonostante le due compagini abbiano dato vita ad una partita più che soporifera, che si è conclusa con il risultato di 1a0 per i locali, grazie al sesto goal in campionato del francese Rantier.

Verso la metà del primo tempo dal nucleo della Gradinata Nord è stato alzato uno striscione in memoria di Claudio Spagnolo, ultras genoano di cui ricorreva il ventennale della scomparsa lo scorso 29 gennaio, e il gesto è stato accompagnato dagli applausi degli altri settori dello stadio.

Durante il match oltre ai soliti cori di sostegno sono stati intonati cori di scherno verso il Pavia, prossima avversaria in campionato dell’Alessandria, e cori a sostegno di Enzino, ultras grigio ricoverato da 3 settimane in ospedale per colpa di una brutta polmonite.

Dall’altra parte anche i sostenitori della Giana hanno cantato per tutta la partita, sottolineando più volte che del risultato del campo non gliene frega nulla, tanto loro continueranno ad esserci ovunque e in qualunque categoria (sicuramente un bel modo di intendere la vita ultras).

Altri cori che più volte si sono alzati dal settore ospiti, sono quelli contro il Feralpisalò e contro l’esilio forzato al Brianteo di Monza, che loro non riconoscono, giustamente, come loro stadio.

Capitolo trasferta di Pavia di domenica prossima: la società pavese ha deciso solo oggi, mercoledì, di limitare la trasferta ai soli possessori della Supporter Card, creando problemi di organizzazione non solo al gruppo della Gradinata Nord, ma anche ad Orgoglio Grigio (che in trasferta raggruppa tutti i vari club di tifosi alessandrini), visto che già 7 pullman erano stati completati ed ora si dovrà ricominciare (quasi) da capo.

Ritengo personalmente che questa sia l’ennesima mancanza di rispetto verso chi si sbatte tutti i giorni dell’anno per star dietro alla propria squadra del cuore, cercando, tra mille difficoltà e ostacoli sempre più insormontabili, di non far morire questa passione, ma anzi di farla rinascere soprattutto nel cuore dei più giovani.

Davide Ravan