Il Chievo, in ritiro a San Zeno di Montagna, vicino al lago di Garda, si ritrova ad affrontare un derby insolito. Opposti ai Clivensi c’è la Virtus Verona, terza squadra cittadina che milita in serie D.

Prima dell’inizio della partita, scambio di targhe fra i due presidenti e diverse foto ricordo fra le due compagini, dirigenti compresi.

Nel piccolo impianto locale c’è il “sold out”, con una presenza di circa 500-600 persone. I tifosi del Chievo si dispongono sopra il tetto del bar, con alcune pezze quali “Milano Clivense”, “North Side ‘94”, “Tutto il resto è noia” ed altre ancora. Dietro la porta ci sono altre 3 o 4 in vari formati sempre del “North Side”.

A livello di tifo non c’è molto da dire, visto che si limitano a seguire la partita ad esclusione degli ultimi dieci minuti, dove un piccolo gruppetto di tifosi cerca di lanciare qualche cori, venendo seguito poco e solamente dalle persone vicine (circa una quindicina).

Riguardo ai tifosi “ospiti” (titolare del ritiro di San Zeno è il Chievo) nel secondo tempo si presentano 7/8 persona con la pezza “Virtus punk”, praticamente quel che resta dopo la sospensione a tempo indeterminato dei “Virtus Fans”, figlia di una serie di motivazioni interne spiegate in un comunicato.

Sul rettangolo di gioco ovviamente non c’è partita, il Chievo vince con un perentorio 6-1 che, per quel che vale il calcio estivo, lascia sperare in una nuova stagione di Serie A che possa regalare la solita ambita salvezza senza troppi patimenti.

Fabio Bisio.