Quattro sole partite alla fine e la voglia di lasciare alle spalle degli anni fatti di delusioni e campionati anonimi per la Boys Caivanese e per chi mestamente la segue da sempre ed ovunque.

Un clima disteso quello al Papa di Cardito, con una Boys che potrebbe staccare il biglietto per l’Eccellenza con 270 minuti d’anticipo. A dircela tutta, la sensazione che i gialloverdi potessero vincere il campionato è stata chiara fin da subito, con il flop Vitulazio, e le delusioni Nola e Afragolese, gli uomini di Sannazzaro hanno avuto vita facile in un campionato dal punto di vista sportivo poco avvincente, grazie anche all’ottima campagna acquisti della società, che già in estate aveva fortemente puntato alla vittoria.

Chi più investe e lo fa bene solitamente vince, è questo il caso di Caivano, città calcisticamente martoriata negli ultimi anni, che finalmente ha ritrovato una società seria ed ambiziosa pronta riportare il club nelle categorie calcate nel recente passato.

Vincere riesce a ricompattare l’ambiente, certo, ma anche il modo in cui si vince è fondamentale per riavvicinare le masse popolari che, dopo gli anni della prima categoria, si sono allontanate dal calcio popolare, privilegiando quello d’èlite.

Il paradosso dei paradossi è che un campionato stracciato, senza avversari, senza eccessive palpitazioni, può divenire poco interessante e stimolante. Una considerazione che prende valore quest’oggi al Papa, con una partita disputata dinanzi a sole 250 persone, un numero esiguo per il valore del match.

Ma d’altronde si sa, oggi il calcio popolare è in crisi, un po’ come l’economia nostrana, e decidere di investire anche soli cinque euro per assistere ad una partita dal risultato scontato diventa davvero dura.

Arrivato al Comunale di Cardito, ospitato egregiamente dalla dirigenza gialloverde, scendo in campo, munito di ombrello, perché, come spesso accade, tra me e la Boys Caivanese c’è di mezzo la pioggia, onnipresente quando la seguo.

La partita inizia con un minuto di silenzio per lutto, e con la decisione d’essere meno colorati e coreografici proprio per rispettare la perdita vicina alla dirigenza.

Ad ostacolare il mio lavoro, oltre la pioggia, ci mette del suo il direttore di gara, il quale prima di fischiare il calcio d’inizio si avvicina al sottoscritto imponendogli la chiusura dell’ombrello: “Questo ombrello va chiuso!”. Ora, premesso che il rispetto dei ruoli e del lavoro altrui è cosa intrinseca per chi come noi, per pura passione offre un servizio ai propri lettori, per giunta gratuito e non privo di spese, mi domando come un ombrello dal colore anonimo, blu notte, potesse dare fastidio dal punto di vista cromatico, quando le due squadre sfoggiavano colori sgargianti quali il gialloverde per la Boys ed il Blaugrana per la Summa Rionale Trieste.

Quesito rimasto dissolto nel vento, la partita inizia e io provo a non far inzuppare la macchina fotografica e allo stesso tempo scattare foto, impresa ardua!
Il tifo organizzato caivanese, composto dai soliti Boys 01’, mostra sempre un alto tasso di compattezza. Gli Zerouno cantano per tutta la partita, con tre bandiere sempre al vento. Anche loro pagano lo scotto di una partita poco emozionante e stimolante, e ciò è chiaro guardando il numero dei componenti, di certo leggermente inferiore rispetto a partite più combattute e sudate.

Resta comunque la buona prestazione di chi è sempre stato accanto alla squadra, quest’annata come le altre, i Boys hanno sempre seguito la propria città ed il proprio ideale incondizionatamente.

La Caivanese, dopo una prima frazione titubante, riesce nella ripresa a far un sol boccone dei sommesi, realizzando due goal in rapida successione.

Termina la gara, le notizie dagli altri campi sono confortanti, la Boys, grazie alla sconfitta del Rinascita Vico e al  pareggio del Casalnuovo, stacca il biglietto per l’Eccellenza.

Una gioia incontenibile per la società e per chi allo stadio è accorso nonostante la pioggia.
Al termine della gara il rito è il solito, secchiate d’acqua e goliardia prendono il sopravvento con la squadra che si raccoglie davanti ai propri supporter.

Ora c’è un campionato d’Eccellenza da programmare, un torneo che dal punto di vista del tifo già si preannuncia stimolante, materiale interessante per chi da sempre prova a riavvicinare la propria gente allo sport popolare per eccellenza.

Andrea Visconti