L’avventura del Rimini finisce con una clamorosa e rocambolesca sconfitta con conseguente uscita dalla Coppa Italia. Nella partita disputata al Romeo Neri è dunque la squadra ospite del Villabiagio, rappresentativa di un piccolo paese in provincia di Perugia, ad aggiudicarsi il passaggio del turno.

Alla fine del primo tempo il risultato era saldamente in mano alla formazione biancorossa con il punteggio di 3 reti a 1, ma è nella ripresa che gli Umbri hanno tirato fuori il meglio, incuranti del risultato sfavorevole, accorciando così dapprima le distanze, arrivando poi al pareggio e nei minuti finali portandosi addirittura in vantaggio, per l’incontenibile gioia dei giocatori in campo e presumibilmente qualche genitore e amico dei giocatori che s’è sentito esultare sugli spalti.

Rispetto alla precedente partita di Coppa Italia, questa sera il pubblico è nettamente più scarso, attestandosi sulle 400 unità. Anche in curva, lo zoccolo duro al centro settore ha risentito delle assenze di molti componenti. Per fortuna però, i presenti trovano il modo di divertirsi comunque e tra cori, bandierine sventolate, accensione a più riprese di qualche torcia, la curva Est si mantiene vivace durante tutti i 90 minuti.

Nella ripresa spunta anche uno striscione, rivolto al Comune di Rimini e alla società Rimini Calcio, che invita a remare tutti dalla stessa parte per salvaguardare un patrimonio collettivo quale può essere una squadra di calcio. Successivamente parte dello striscione viene riadattato, e con un taglia e incolla viene usato per prendere di mira il vecchio presidente e la sua mala gestione delle passate stagioni.

Come è ben immaginabile, finisce con i giocatori ospiti a festeggiare questa inattesa ed importante impresa, sia per il passaggio del turno in sé che per aver battuto una formazione che fino a pochi anni fa disputava il campionato di serie B.

Ai giocatori biancorossi non resta che uscire dal campo tra i fischi per una sconfitta sicuramente meritata, sperando che sia di lezione per il campionato imminente laddove, specie nelle partite che contano, i giocatori sappiano acquisire la giusta mentalità e mantenerla fino al 90’ senza ingenuità di sorta.

Gilberto Poggi.