Al “Francioni” di Latina si disputa ˗ in questo soleggiato e afoso sabato di inizio aprile ˗ una sfida tra due compagini in grande difficoltà. Il Latina non vince dal 25 febbraio, data del successo esterno al “Liberati” di Terni: da allora, per i pontini, si sono susseguiti diversi risultati negativi, tra cui, in particolare, il pareggio e la sconfitta casalinghi contro la Pro Vercelli e il Cittadella; ai problemi sul campo, inoltre, si devono aggiungere quelli ˗ ben noti ˗ a livello societario: proprio in settimana, è stato notificato al sodalizio nerazzurro il secondo punto di penalizzazione in poco tempo, che lo ha fatto precipitare all’ultima posizione in classifica, a quota 31.

Non se la passa meglio il Vicenza: anche i biancorossi sono impaludati nella lotta per non retrocedere, essendo reduci pure loro da un periodo infelice, culminato nella sconfitta in casa contro il Trapani nel turno infrasettimanale. Si sfidano, insomma, due squadre bisognose di punti pesanti per la classifica e, soprattutto, per il morale.

Come si diceva, la giornata odierna è davvero calda: ciò non incentiva, ovviamente, la presenza del pubblico delle grandi occasioni, considerata anche l’estrema vicinanza del litorale. La curva di casa presenta meno affollamento nelle zone laterali, mentre il quadrato del tifo si colloca, con effetto visivo di forte compattezza, nella parte centrale, dietro gli striscioni (altri stendardi vengono sistemati nella parte superiore della curva).

Gli ospiti giungono in una sessantina: un primo blocco si sistema nel settore già una ventina di minuti prima del calcio d’inizio; i restanti giungono proprio in prossimità del fischio del direttore di gara.

La gara del tifo inizia con l’inno del Latina: la “Nord” si colora con l’esposizione delle sciarpe e lo sventolio dei bandieroni. Terminate le note, gli ultras pontini partono con un coro contro il Pescara, la cui tifoseria, storicamente gemellata con quella berica, è loro rivale; poi il sostegno si concentra tutto sull’incitamento alla squadra. La prestazione dei latinensi è davvero ottima: il loro tifo, caratterizzato da tanti cori e bei battimani, non conosce pause per tutti i primi 45 minuti. A livello visivo, come detto, il cerchio caldo risulta compatto e molto colorato, anche grazie a numerose bandierine (arancionere, tricolori e nerazzurre) e ad un “due aste” con la scritta “Solo Latina” che più volte affiancano i bandieroni. Molti presenti, inoltre, rimangono a petto nudo, proprio per la grande afa.

Anche il sostegno dei vicentini è positivo, in questa prima frazione di gara. A livello visivo, il loro settore è colorato dai vessilli appesi in balaustra, da un bandierone del gruppo “Zona Mucchio”, che sventola per quasi tutta la partita, da un “due aste” de “La Mala di Malo”, da qualche sciarpa e qualche bandierina, di cui due tricolori e una con il simbolo e i colori della squadra. Anche loro tifano in maniera continua, sostenendo la squadra con molti cori e battimani di bell’effetto.

In campo, le due squadre sembrano atleticamente provate da questo primo grande caldo. Il Latina costruisce gioco e alcune occasioni per passare in vantaggio, ma queste non vengono capitalizzate; il Vicenza si limita a contenere i padroni di casa e a tentare qualche sortita offensiva (si segnala un colpo di testa di Ebagua su cross di De Luca, che si spegne di poco alto). Il primo tempo si chiude così con il risultato di 0 ˗ 0 e poche emozioni.

Rientrate le squadre in campo dopo la pausa, la curva di casa riprende immediatamente a tifare sulla stessa linea del primo tempo, con grande continuità e compattezza (si segnala un coro intonato con gli ultras abbracciati), mentre il settore ospiti, dopo alcuni cori iniziali, risulta molto meno continuo rispetto ai primi 45’.

La partita in campo offre poco: è ora il Vicenza a provarci di più. Così, all’80’, dopo qualche occasione mancata dai veneti, De Luca intercetta una palla che si muove in area di rigore e trafigge l’estremo pontino con una spettacolare semi rovesciata: è 0 ˗ 1. Tutto il settore berico, ovviamente, esulta con grande gioia, riprendendo a tifare negli ultimi dieci minuti con maggior vigore, mentre il pubblico di casa cade nello sconforto. Solo gli ultras pontini non mollano, e continuano a cantare come se nulla fosse fino al 90’, a coronamento di un’ottima prestazione.

Nelle ultime battute di gara e dopo il triplice fischio, dalla curva locale si levano cori di contestazione verso la squadra e di amore esclusivamente per la maglia, mentre gli ospiti festeggiano una vittoria per loro ossigenante.