Per la mia prima volta al Viviani di Potenza scelgo naturalmente una partita con la presenza di una tifoseria ospite, e quale migliore occasione di Potenza-Rionero?

Le due tifoserie sono unite da un forte gemellaggio Se si aggiunge anche la vicinanza tra le due città allora lo spettacolo è assicurato.

Al mio arrivo a potenza, tramite un amico di Rionero, mi ritrovo in un locale in cui le due tifoserie festeggiano il rinnovo del gemellaggio. Dentro e fuori si respira un bell’ambiente, tra fiumi di birra e cori goliardici. Si fa ora di recarsi allo stadio.

L’ingresso in un nuovo impianto provoca, in noi amanti del calcio, sempre un’emozione che solo chi ha la nostra stessa testa può capire.

Il manto erboso è stato rifatto da capo, i lavori sono stati consegnati praticamente pochi giorni orsono. Il Viviani è un impianto vecchio stampo, come piace a noi vecchi romantici, e fa un certo effetto tutti i palazzi che circondano l’impianto. Ciliegina sulla torta, uno striscione del 1979 posizionato nel settore distinti che mi sa tanto di vecchio, anzi vecchissimo, stampo.

Nel frattempo fanno ingresso le due tifoserie. La curva di casa si presenta con delle bandierine bianche, rosse e blu mentre il settore ospiti non prepara nulla di scenografico ma ci mette tanta, tantissima voce.

I 90 minuti di tifo trascorrono tra l’esposizione di 2-3 striscioni di stima per parte, che suggellano ulteriormente la stima reciproca tra i due gruppi. Alcuni cori contro i materani vengono applauditi vicendevolmente.

Tra i tanti striscioni, quello più particolare e goliardico è quello finale dei rioneresi: “Con le birre quando volete”, con due boccali di birra disegnati alla fine dello striscione. In campo termina 1 a 1 con un gol per tempo.

Emilio Celotto.