Anche questa stagione, giunta ahimè ai titoli di coda, ci regala gli ultimi sussulti di adrenalina con i tanto attesi play off.

Siamo nel campionato di Serie D, gruppo H, a mio parere il girone a “livello Ultras” più intrigante e fascinoso dei restanti otto. I primi verdetti decretano già la Fidelis Andria in Lega Pro (a fronte del primo posto al termine della regular season), mentre Taranto, Potenza, Bisceglie e Brindisi, si giocano il tutto per tutto nei play off.

I nerazzurri, dopo aver superato tra le mura amiche i brindisini, in un derby tutto pugliese, vanno di scena quest’oggi al “Viviani” di Potenza. Una gara delicatissima, dalla quale chi la spunterà andrà ad affrontare in finale proprio il Taranto, in uno “Iacovone” addobbato sicuramente a festa per l’occasione.

Nel mio personale tour tra gli stadi d’Italia, la Basilicata è una regione che manca ancora all’appello pertanto, approfittando della gara odierna e del giorno libero, parto alla volta del capoluogo lucano.

La bellezza del paesaggio che mi circonda durante tutto il tragitto, fa scorrere velocemente i diversi kilometri che mi separano dalla meta.

In pochi istanti si è passati dalla vita frenetica e caotica di città, ad un silenzio assordante spezzato di tanto in tanto dal cinguettio di qualche volatile, il tutto contornato da un mare di verde e montagne, a mostrare in tutta la sua pienezza, lo splendore del nostro territorio. Davvero una bella botta di vita per chi, come me, ama la natura.

Dopo questo breve ma intenso viaggio, giungo a destinazione. Manca circa un’ora al fischio d’inizio pertanto ne approfitto per farmi un giro intorno al “Viviani”. Nonostante il giorno lavorativo (solo per i più fortunati), e l’orario non proprio dei migliori, l’aria che si respira è quella dei grandi match. La celere presidia ogni varco a ridosso del settore ospiti, mentre al “punto di ritrovo” dei locali, c’è già un buon numero di Ultras pronto a riempire e colorare la Curva.

Completo il giro dello stadio raggiungendo l’ingresso della Tribuna Centrale. Anche qui la fila è cospicua ma abbastanza scorrevole, tant’è che in pochi istanti mi ritrovo all’interno dell’impianto. Le due squadre stanno ultimando il riscaldamento mentre, in una “Ovest” che va man mano riempiendosi e già tappezzata di materiale rossoblù, fa capolino un enorme striscione indirizzato agli undici in campo: “Onorate questi colori”.

Tra le fila dei locali, presenti per l’occasione i ragazzi di Altamura e Rionero in Vulture, con i loro drappi al seguito.

All’ingresso delle squadre in campo, un muro di stendardi rossoblu riempie la “Ovest”. A completare l’opera ci pensano diversi fumoni, accesi proprio a ridosso della rete che delimita il rettangolo verde.

Buona prova la loro, costante e massiccia, fatta di tanta voce accompagnata da imponenti battimani. Nel corso della gara diversi saranno i cori contro la celere e a sostegno dei fratelli di Curva diffidati. Non mancheranno cori indirizzati agli odiati materani, soprattutto in occasione del gol vittoria, quando tutto il “Viviani” si alzerà in piedi sul “chi non salta è del Matera”.

Da segnalare una bella sciarpata ad inizio secondo tempo e l’esplosione di un bombone nei minuti finali.

Capitolo ospiti: anche loro, come del resto i tanti locali presenti quest’oggi (circa 2500), arrivano alla spicciolata nel corso della gara, raggiungendo il picco massimo delle circa 200 unità, un ottimo numero direi considerato il “turno” infrasettimanale.

Si posizionano al centro del settore a loro riservato dopo aver esposto le classiche pezze da trasferta. In alto due grossi bandieroni nerazzurri sventolati ininterrottamente per tutta la gara. Nonostante la massiccia presenza del pubblico locale, dalla mia postazione si sentono spesso e volentieri, soprattutto quando intonano cori secchi a ripetere il nome della propria città. Nel corso della gara ricorderanno i diffidati e i fratelli di Lanciano, giunti dall’Abruzzo per un match così delicato.

Attimi concitati si registrano nel finale di gara, a causa di alcune decisioni del direttore di gara, non proprio mandate giù dalla tifoseria e dirigenza ospite. Gli animi si riscaldano nel secondo tempo supplementare quando, sul risultato ancora inchiodato sullo zero a zero, il direttore di gara nel giro di sessanta secondi, lascia un ottimo Bisceglie (nel corso della gara ha colpito ben tre legni) in nove uomini. I padroni di casa ne approfittano e in contropiede chiudono i giochi.

Al triplice fischio, vola qualche parola di troppo tra i giocatori del Bisceglie e qualche “addetto ai lavori” presente a bordo campo, proprio nella zona a ridosso del settore ospiti. Ne nasce un parapiglia sedato solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine e di alcuni steward. Gli animi si placano e le rispettive compagini possono finalmente ringraziare i propri tifosi.

Il Potenza vola in finale, in una match a strisce rossoblu. La gara è di quelle assolutamente da non perdere. Io, un pensierino, ce lo faccio!

Antonio Vortex