Ritorno per la mia seconda volta a vedere una partita di basket e lo faccio ancora una volta al “Pala George” di Montichiari per la gara tra la locale Leonessa Brescia e la Juve Caserta. Sfida che vale molto in termini di salvezza.

L’ambiente è lo stesso, sorprendentemente caloroso come la scorsa volta. Il classico bandierone copricurva saluta l’ingresso della squadra in campo, tantissimi battimani, tre sciarpate che si ripeteranno durante l’arco della gara ed un tifo che, in generale, è molto buono in potenza e anche in continuità: praticamente cantano sempre e senza pausa, nonostante il Brescia sia costretto fino agli ultimi minuti ad inseguire la Juve Caserta, riuscendo a realizzare il clamoroso sorpasso proprio sul filo di lana.

Per quanto riguarda la rappresentanza ospite, dalla Campania giunge un manipolo di fedelissimi al seguito della Juvecaserta. Numeri risicati, si tratta di una decina di unità ed ovviamente anche il tifo sarà fortemente condizionato dal loro ristretto numero, risultando quasi nullo. Non viene nemmeno aperto loro il classico settore riservato agli ospiti, ma saranno sistemati in una balconata superiore. Le pezze esposte al contrario fanno capire che a pesare sul loro umore e sul loro supporto non sono solo i numeri ridotti: da qualche tempo ormai, la situazione in seno alla società bianconera è diventata critica, dalla programmazione che sembra a dir poco lacunosa ai giocatori che fuggono, fra stipendi non pagati e blocco del mercato e questo non può che accrescere il malumore della tifoseria.

Il suono della sirena, come detto, consegna a Brescia una vittoria che sembrava sempre più difficile per l’inerzia che la partita andava prendendo. Punti pesanti per la classifica dei lombardi che si avvicinano concretamente all’obiettivo salvezza, a differenza di Caserta che viene risucchiata sempre più verso il basso.

Attilio Rufolo.