Dopo oltre due anni decido di tornare a Locorotondo, questa volta però con la consapevolezza di trovarmi di fronte una tifoseria di casa tornata finalmente a calcare i gradoni del Viale Olimpia.

Tante, troppe cose sono cambiate da allora.

Un società tutta nuova, nata nello scorso Agosto grazie alla volontà di giovani menti locali. Una curva, la Nord, tornata finalmente a ruggire dopo diversi anni di “assenza forzata”, a causa dello “scippo” subito dalla comunità locorotondese esattamente quindici anni fa quando i Ladisa decisero di trasferire il titolo sportivo nella vicina quanto odiata Monopoli.

Di qui il lungo calvario. Il costante pensiero, nella testa di ogni tifoso, di poter rimanere anni e anni senza calcio e uno stadio impotente, sempre più violentato da società “ospiti” in cerca di casa.

Poi, quando sembrava ormai tutto finito, ecco improvvisamente la luce. Nasce la Virtus Locorotondo 1948 ed ecco il Viale Olimpia tornare finalmente a splendere.

Nonostante il forte vento e un cielo che minaccia pioggia, anche oggi, la comunità locale, al comodo e caldo divano ha preferito seguire i propri atleti.

Buona presenza anche da parte ospite con circa una quarantina di Ultras giunti, con mezzi propri, dalla città del “polpo”.

Da entrambi i lati si assisterà ad una pregevole prova di tifo caratterizzata prevalentemente da battimani e cori a ripetere. Durante la gara saranno accese numerose torce e ricordati Stefano e Antonio da un lato, Paride dall’altro, tre Ultras prematuramente scomparsi. Secchi e possenti diversi cori da parte dei sostenitori di casa contro l’odiata Martina Franca, mentre gli adriatici offriranno l’ennesima pregevole sciarpata.

In campo terminerà con la vittoria ospite, con le due squadre comunque sotto i rispettivi settori a ringraziare e ricevere l’applauso dei propri sostenitori mentre, sui gradoni, ci sarà ancora tempo per scandire a gran voce il proprio disappunto contro il calcio moderno. Anche oggi ha vinto il calcio, quello del popolo.

Antonio Vortex.