Siamo al novantesimo, il risultato è inchiodato sullo zero a zero e il quarto uomo si appresta ad alzare la lavagnetta luminosa: manca solo il recupero. La Vis stringe i denti, i suoi tifosi ci credono, ancora pochi minuti e finalmente si potrà festeggiare la conquista di un buon punto. Ma ecco, puntuale, l’ennesima beffa in zona cesarini: un attimo di distrazione, un guizzo rossoblù, un boato proveniente dal settore ospiti, un punto preziosissimo svanito in un istante e una classifica che diventa sempre più crudele.

È questo l’epilogo di un match che ha visto una Vis tutto cuore, tener testa per tutti i novanta minuti proprio ad una delle “grandi”, in piena lotta play-off e attualmente sesta forza del campionato. Ma torniamo alla cronaca.

Nonostante la sfida assai delicata, il Benelli si presenta quest’oggi abbastanza spoglio; circa 400 gli spettatori presenti di cui un centinaio provenienti dal capoluogo molisano (un buon numero considerando che quella odierna è la trasferta più lunga per i rossoblù).

Gli Ultras di casa ci credono e provano a sostenere i propri beniamini già dalle battute iniziali, tant’è che all’ingresso delle squadre in campo, riscalderanno la voce con un massiccio “forza Pesaro, vinci per noi” ripetuto più volte.

Nel corso della prima frazione offriranno un tifo costante e di buona fattura, tanti battimani ritmati da un tamburo e un coro per i fratelli di curva diffidati, poi nell’intervallo il classico “forza ragazzi”.

La seconda frazione è identica alla prima: il cronometro scorre veloce, le due compagini provano ad “osare” in contropiede, ma si annullano a centrocampo. Il pubblico di casa aspetta solo il triplice fischio ma proprio allo scoccare del novantesimo ecco la beffa: i Lupi passano in vantaggio, tra l’incredulità di tutti i presenti. Per gli undici biancorossi non resta che assistere, impotenti, all’ennesima disfatta.

Capitolo ospiti: nonostante la cospicua distanza che separa le due città, giungono in riva all’Adriatico in un buon numero. Si compattano al centro del settore, dopo aver appeso le consuete “pezze” da trasferta, tra cui una davvero originale e curiosa: “soccorso MILF.. 1312”! (chapeau).

Aprono le danze indirizzando due potenti e polemici cori proprio agli undici scesi in campo, rei a mio avviso, di non aver onorato a dovere le maglia nell’ultima pesante e sonora disfatta di Fermo.

Offrono un tifo costante per tutti i novanta minuti, tante mani al cielo e cori prolungati a sostegno della propria città. A metà primo tempo si alza un possente “devi vincere” seguito da un altrettanto potente “Campobasso facci un gol”. Nell’intervallo nuovamente cori pungenti indirizzati alla propria squadra, incapace di sbloccare il risultato nonostante, almeno sulla carta, l’enorme superiorità tecnica.

Dopo il consueto pit-stop al curioso bar presente all’interno del settore ospiti, partono bene nel secondo tempo, facendosi sentire con un imponente “Campobasso portaci via da questa m.. di categoria”, ripetuto più volte. Nonostante il mediocre spettacolo visto in campo non mollano e proprio quando ormai tutto sembra indirizzato verso il più classico dei pareggi ecco, nei minuti finali, il guizzo che regalerà la tanto attesa e sperata vittoria.

Il direttore di gara decreta la fine delle ostilità e i rossoblù vengono richiamati sotto i propri tifosi: l’obbiettivo prefissato, anche se un po’ casualmente, è stato raggiunto. Ma solo in pochi sono soddisfatti, tanto che dalla “Curva” si alzeranno ancora cori polemici contro la squadra “colpevole” di aver mostrato, anche quest’oggi, scarso impegno.

Antonio Vortex