Anche la “Lega Pro” è ormai giunta al suo capitolo finale per quanto riguarda la stagione regolare, prima della lunga coda degli spareggi promozione e salvezza. L’Unicusano Fondi e il Catanzaro calcano il terreno verde del “Purificato” con obiettivi diversi: i padroni di casa mirano al raggiungimento degli storici playoff per la Serie B, mentre gli ospiti sono alla ricerca di una vittoria che permetterebbe loro di salvarsi direttamente, senza passare per la post ˗ season.

Giungo a Fondi dopo aver assistito, in mattinata, alla festa del Cassino, promosso dall’Eccellenza laziale in Serie D. Lasciato il “Salveti” intorno alle 13:00, mi concedo un giretto alla scoperta di alcuni graziosi borghi dell’area aurunca, approfittando del fatto che il match di Via Arnale Rosso è fissato alle 17:30. Metto così piede a Fondi, in tutta calma, intorno alle 17:00: ritirato l’accredito, faccio immediatamente il mio ingresso in campo, provando la macchinetta fotografica prima dell’inizio della partita.

Sugli spalti, l’affluenza non è di quelle memorabili, nonostante l’importanza della sfida. Nel settore ospiti, già un quarto d’ora prima della partita è affisso, sulla recinzione, il lungo striscione degli ultras catanzaresi, con la scritta “Fino all’ultimo respiro ˗ Curva Massimo Capraro”, recante lettere gialle su sfondo rosso.

Il grosso del contingente ospite effettua il proprio ingresso poco dopo, appendendo sullo striscione una pezza con la scritta “Cosentino vattene”, con lettere bianche su sfondo nero (continua, dunque, la protesta della tifoseria giallorossa nei confronti del presidente del loro club).

Per rimanere al livello visivo, completano il quadro altre due pezze tenute in mano.

All’ingresso in campo delle squadre, mentre gli ospiti intonano un coro che poi viene mantenuto anche nei minuti successivi di gioco, nella curva di casa vengono srotolati due striscioni: uno, quello superiore, afferma: “Per Ranucci gonfiamo il petto…”; l’altro, quello inferiore, presenta la scritta: “Per Pochesci nessun rispetto”, entrambi con lettere celesti su sfondo bianco. Ranucci è il presidente del club, mentre Pochesci ne è l’allenatore: prosegue, pertanto, l’idiosincrasia dei sostenitori della “curva Iacuele” verso il mister, sfociata, qualche settimana fa, in una contestazione di cui ha parlato Marco nel suo resoconto della sfida casalinga contro il Messina, in occasione della quale gli “U.B.R.” decisero di non entrare (così come nella gara contro il Foggia).

I catanzaresi, come detto, iniziano a tifare dal primo minuto, proseguendo praticamente per tutta la partita. I loro cori sono per la maggior parte tenuti a lungo, anche per molto tempo, mentre a livello visivo vengono spesso alzate alcune bandierine giallorosse che recano un bel colpo d’occhio sotto il profilo del colore; numerosi e coinvolgenti, poi, risultano i battimani.

Al 34’, Tiscione, fantasista della squadra di casa, insacca il pallone sotto l’incrocio, per l’1 ˗ 0 in favore dei padroni di casa. Lo svantaggio non scompone i sostenitori giallorossi, che continuano a tifare, domandandosi anche, in un coro, quando arriverà, per loro, una vittoria (oltre a chiedere ai loro undici di mostrare maggiori “attributi”)

Nella curva di casa ˗ sulla cui recinzione sono appesi lo striscione degli U.B.R., una pezza con la scritta “S.P.Q.F. Ultras ˗ Prima Linea”, uno striscione di ringraziamento alla squadra con la scritta “Grazie ragazzi” più altri due vessilli ˗ diversi ragazzi tifano con cori e battimani, e ogni tanto appaiono alcuni bandieroni ben curati nei particolari.

Fino al duplice fischio, la situazione rimane immutata, per cui, nella seconda frazione, il gioco riparte sullo stesso risultato.

Nonostante lo svantaggio, continua, anche nei secondi 45’, il sostegno incessante degli ultras catanzaresi. Il leitmotiv dei cori degli ospiti è l’affermazione del loro amore incondizionato verso la maglia, al di là dei risultati sul campo e della categoria, come quando cantano “Per sempre resteremo qua”. Nella curva di casa, il tifo prosegue sulla stessa linea del primo tempo.

Poi, quando dopo pochi minuti di gioco, Tiscione firma il raddoppio dell’Unicusano e per gli ospiti lo spettro dei playout inizia a concretizzarsi sempre di più, i catanzaresi decidono di puntare sulla goliardia, intonando cori davvero divertenti, come nel momento in cui cantano “Unicusano segna per noi” o danno vita agli “olé” ad ogni passaggio dei giocatori di casa. Espongono anche uno striscione con la scritta “Ciao nonno Morz!”.

A nulla serve, al Catanzaro, la rete di Cunzi nel finale di gara, che permette ai giallorossi di accorciare le distanze, per il 2 ˗ 1 definitivo.

Al triplice fischio, il Catanzaro è condannato dalla matematica a disputare lo spareggio salvezza contro la Vibonese; per questo motivo, a fine gara, gli ultras esprimono tutta la propria amarezza di fronte a questo epilogo così deludente per loro.

Dall’altro lato, i giocatori dell’Unicusano festeggiano insieme ai tifosi della “Iacuele” un risultato davvero storico e prestigioso: la conquista, appunto, dei playoff. Per la squadra laziale, l’avversario sarà la Virtus Francavilla, in una sfida tra due neopromosse (che si giocherà in terra pugliese, dove gli universitari saranno costretti a vincere per superare il turno).

Per completezza d’informazione, si segnala che lo storico gruppo ultras “Old Fans Fondi”, da qualche anno a questa parte, non presenzia né in casa né trasferta, non avendo riconosciuto la nuova società e il cambio di denominazione.