Terni calcistica e Longarini sono ai ferri corti. Nonostante la salvezza raggiunta in campo dai ragazzi di mister Fabio Liverani, i difficili mesi che l’hanno preceduta hanno portato a minare i rapporti fra le parti. Già da qualche tempo, logoro forse da questa situazione, patron Longarini, anche spinto in questo senso dalla piazza, ha manifestato l’interesse di cedere la proprietà del sodalizio umbro. Ed è di questi giorni la notizia, molto accreditata a quanto pare, di un interessamento della UniCusano, una azienda di formazione a distanza già proprietaria del Fondi in Lega Pro. O dell’UniCusano Fondi per essere più precisi in merito alla denominazione della squadra laziale. Proprio tale scelta è stata alla base dell’allontanamento degli Old Fans, il gruppo principale della Curva “Antonio Iacuele”, indispettita da quello che ritengono un atto lesivo della tradizione calcistica locale e da cui hanno preso le mosse tutta una serie di attività di boicottaggio, prima fra tutte la diserzione totale dello stadio. Per loro, semplicemente, il Fondi deve rappresentare e portare il nome della comunità locale e non di un’azienda.

Ora, a Terni, con tutte le carte false che farebbero i tifosi pur di liberarsi dell’odiato Longarini, il problema più grosso è che l’UniCusano avrebbe espresso, almeno in base alle prime indiscrezioni giornalistiche, la seria intenzione di ridenominare i rossoverdi con la pari denominazione: UniCusano Ternana.

Il gioco vale la candela? Oltretutto, solo per un parallelismo ideologico con i loro gemellati di Livorno, vale la pena ricordare quando, prima ancora dell’acquisizione del Fondi, la stessa azienda si interessò dell’acquisizione dell’AS Livorno, anche se la cosa poi naufragò. In quel caso, molti ricorderanno le serrate polemiche appunto di carattere politico e lo striscione “Bandecchi attento a Livorno fischia ancora il vento” che gli ultras della Nord esposero per precisare in maniera netta la propria posizione soprattutto nei confronti dell’AD dell’UniCusano in virtù del suo passato nel Movimento Sociale Italiano.

 

Seppur ovviamente molto più in piccolo, l’epopea dell’UniCusano intorno al calcio locale ricorda molto da vicino alcune dinamiche della Red Bull, la differenza è che nell’area germanofona è stata, e continua ad essere, sempre molto dura l’opposizione alla famosa multinazionale delle bevande energetiche. Qui da noi, bisogna dirlo, la questione ha lasciato indifferenti, pensando più o meno che fosse un problema di chi ne fosse momentaneamente coinvolto, di chi ne è finito schiacciato come a Fondi: forse anche per la piccola dimensione della realtà fondana, i più hanno fatto spallucce e adesso ecco che lo spettro concreto prende corpo.

Beninteso, il calcio non è più mero passatempo da mecenati di provincia ma sempre più affare multimilionario, leviatano che mangia e che viene mangiato dallo stesso tumore di liquidità monetaria, per cui le trasfusioni vitali provenienti dall’alto sono imprescindibili, ma si può fare, la storia lo dimostra, calcio e affari pur rispettando almeno in misura minima chi, come i tifosi, ancora si riconosce in valori sportivi, culturali ed etici ben diversi da quelli economici.

MF