Oggi, tanto per cambiare ed in mancanza di alternative valide, decido di andarmi a vedere una partita di pallavolo femminile al posto del solito calcio. Per questa occasione non potevo perdermi il big mach fra le prime due classificate della Serie A1 di Volley femminile, ossia Modena e Novara.

Dopo aver trovato la mia postazione a bordo campo, inizio a fare qualche foto durante il riscaldamento. Tra una chiacchiera e l’altra, vengo informato dai colleghi fotografi che posso girare per tutto il palazzetto e scattare senza problemi, l’importante è non coprire la visuale a chi sta dietro di te. Nel calcio si chiamerebbe utopia.

Quando mancano pochi minuti all’inizio della partita, vengono presentate una per una tutte le giocatrici in stile NBA di basket. Ogni ingresso è seguito da un applauso, ma quando viene il turno di Francesca Piccinini è un vero trionfo di applausi.

Da Novara arrivano circa 30/40 tifosi tutti con una maglia azzurra, armati di diversi tamburi e megafoni, raccolti dietro alcuni striscioni quali “Gorgonzola Igor Volley Novara”, “Sempre ovunque Novara” (stranamente di colore rossoblu), ed un improvvisato “La stella più bella è la Chirichella” oltre a diverse bandiere.

Dalla parte opposta ci sono i tifosi di Modena la cui presenza è quasi uguale numericamente a quella ospite. A rappresentarli ci sono alcuni striscioni come “Noi con la voce voi con il cuore”, “Noi in curva ci faremo sentire, voi in campo fateci gioire!” entrambi su un lenzuolo alla buona a cui si aggiunge “Curva Ghirlandina”, considerata la sigla ufficiale della tifoseria di casa che si presenta anche “armata” di qualche tamburo e megafono.

Il tifo per entrambe le squadre è buono seppur spartano ed artigianale fra cori, trombette, tamburi, ecc. A differenza dello stadio non esiste nessun tipo di sfottò, mentre in campo è una battaglia costantemente aperta che si combatte punto a punto.

Alla fine Modena vince nettamente per 3-1, dopo il punto decisivo cerco di entrare in campo per fare qualche foto alle giocatrici, ma vengo letteralmente anticipato da un’invasione di bambini alla ricerca di autografi.

Fabio Bisio.