Gli Unonoveduesei vogliono ribadire la più completa solidarietà a chi si trova a dover pagare con arresti, denunce e diffide, avendo come unica colpa quella di amare incondizionatamente la propria città e i propri colori. In un sistema calcio all’interno del quale emergono quotidianamente nuovi scandali, tra corruzione, scommesse e partite truccate, è quanto meno curioso che siano i tifosi a doversi trovare nel ruolo dei “cattivi”, che sia questa categoria a pagare per tutti. Quella dell’Ultras è la figura sulla quale il sistema di propaganda mediatico vorrebbe far ricadere tutta la rabbia della società civile, velando e mistificando così quegli apparati e quei soggetti che realmente hanno condotto questo magnifico gioco allo stato di decadenza in cui si trova attualmente. La criminalizzazione del tifo passa attraverso la delega di poteri sempre più ampi e invasivi a dei soggetti che ignorano i più basilari principi giuridici, come quello della presunzione di innocenza. Un individuo, in una dinamica di stadio, perde il suo status di libero cittadino, non viene condannato ad una pena fondando l’accusa su basi certe, anzi, il giudizio viene lasciato alla più completa discrezionalità del questore, che ha la possibilità di emettere un provvedimento invasivo e lesivo della libertà personale, a seconda delle proprie esigenze, proprio per il fatto che non necessita del supporto di prove. Basta un semplice sospetto. Così una persona, seppur completamente innocente può trovarsi a pagare per un fatto che non ha commesso (di casi del genere ce ne sono stati un’infinità e non sembrano arrestarsi, anzi), salvo magari, dopo qualche anno, vedersi ribaltare il giudizio davanti ad un giudice, per l’ovvia insufficienza di prove, o per la totale estraneità dell’individuo rispetto ai fatti imputati. Noi alziamo la nostra voce, per dire che non ci stiamo. Non ci stiamo a questa farsa. La rovina del calcio non sono i tifosi, gli Ultras, o gli appassionati. Il vero cancro può essere identificato con chi ha mercificato questo sport facendo della partita un mero prodotto da vendere, facendo del pallone una macchina da soldi, cancellando un’intera tradizione, fatta di intensa passionalità, in nome del profitto. Noi lo sappiamo e lo gridiamo forte: i veri criminali non sono quelli con la sciarpa legata al collo, il vero crimine non è accendere una torcia o un fumogeno, il marcio non sta sugli spalti, ma sulle ormai note poltrone, si chiamano Blatter o Lotito, ma non solo, hanno un’infinità di altri nomi, e sono ben tutelati nei salotti televisivi. Gli Unonoveduesei, a fronte dell’ennesimo sopruso commesso dalle forze dell’ordine nei confronti dei propri fratelli, si stringono in grido di solidarietà verso i propri diffidati, consci del fatto che siamo Noi la vera parte sana di questo calcio malato.
Liberi di essere Ultras. Unonoveduesei