È notizia di questi giorni quella delle diffide che hanno colpito alcuni tifosi doriani riconosciuti “colpevoli” dello spettacolo che aveva unanimemente conquistato tutti gli osservatori durante l’ultimo derby della Lanterna. Saltando a piedi pari le note di cronaca che hanno come base il comunicato della questura, diamo lettura di questa ricostruzione apparsa sul sito degli “Ultras Tito”.

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“Striscioni e coreografie favolose quelle che hanno accolto le squadre in campo. Colori e fuochi d’artificio in grado di rendere ancora più bella l’imminente vigilia del match” 

skysport

Genoa-Sampdoria ha regalato spettacolo in campo ma soprattutto sugli spalti. Prima del fischio d’inizio del derby della Lanterna,i tifosi di Genoa e Sampdoria si sono superati tra striscioni, coreografie e fuochi d’artificioIn un periodo in cui gli altri derby sono meno sentiti, quello di Genova resta unico perché propone sempre uno stadio completamente esaurito e colorato da entrambe le tifoserie” 

blitzquotidiano

Tutto bello, tutto fantastico. L’ultimo derby ha lasciato il segno, in campo come sugli spalti. Lo dicono i giornali, lo ribadiscono i programmi tv. Sugli schermi, tutta Italia ha potuto ammirare più e più volte lo spettacolo offerta dalla gradinata. Spettacolo è la parola che più abbiamo sentito abbinare a quei fuochi, a quelle torce, a quei fumogeni. A differenza di tutta Italia, qualcuno non ha gradito lo spettacolo. Avanti tutta con daspo e multe.

Che come sempre verranno pagati, con denaro e privazioni di libertà varie. Nessun lamento, sia chiaro, ma qualche riflessione. A voi non sembra assurdo tutto ciò? Non vi sembra insensato che, chi è stato capace di offrire uno spettacolo lodato da tutti, venga poi punito? ma ragazzi:è la legge! Risponderà il ben informato di turno. Vero, ma allora è il momento di rivederla, questa legge. Sentiamo spesso parlare di stadi vuoti e tristi, e quando invece quest’ultimi si trasformano in meravigliosi teatri di passione e colore cosa succede? Nonostante tutti si alzino in piedi applaudendo, fotografando, e urlando “bis…bravi!” agli “sceneggiatori”, partono misure restrittive verso chi ha reso possibile lo spettacolo stesso. Un megafono per far cantare, gli striscioni con nostri colori, fumogeni e fuochi d’artificio ad illuminare gli occhi degli spettatori, tamburi come battiti del cuore, coreografie da togliere il fiato. Queste sono le cose di cui ha terribilmente bisogno il nostro calcio per tornare a sorridere, è la passione che dobbiamo riportare dentro gli stadi prima di tutto. Dopo anni di parole è giunto il momento di passare veramente ai fatti. Riaprite le porte delle curve agli strumenti di tifo. Lasciate che ogni domenica, ogni partita, sia uno spettacolo come lo è stato l’ultimo derby di Genova.

Date al calcio italiano un’ultima chance di salvarsi!