Le partitelle della domenica mattina, con il meteo incerto e a due passi da casa, le ho sempre ritenute, da un certo punto di vista, le migliori. Sicuramente le più rilassanti. L’essenza del partitellaro. Perché l’evento non è di richiamo, gli spalti sono spesso fatiscenti e l’ambiente è fomentato da un numero ristretto di spettatori. Spesso ancora dormienti e sfasciati dal sabato sera.

Il vecchio sito Fiatti.com, fido alleato di chi vuol conoscere il calendario del calcio minore laziale, ha partorito il suo risultato: Polisportiva Ciampino-Cassino. “Non male riassaporare l’aria del vecchio stadio Fuso”, mi dico ingenuamente. Già, perché il “Fuso”, è stato per anni lo storico stadio delle partite interne del Ciampino, il vero sodalizio che per anni ha rappresentato il calcio nel piccolo centro alle porte di Roma, reso famoso dall’omonimo aeroporto.

Ora quel Ciampino non c’è più, è fallito tanto per star al passo con i tempi, e a rappresentare la cittadina nell’elite del football regionale ci pensa una società nata da poco. Che, sempre per star al passo con i tempi, ha abbandonato il vecchio stadio (attualmente occupato dall’Almas Roma, storica squadra capitolina che vi si è momentaneamente trasferita in attesa che i lavori al campo Sant’Anna terminino) in luogo del più funzionale Superga, posto proprio su una traversa della Via dei Laghi, l’arteria che collega l’Appia Nuova ai laghi dei Castelli Romani.

Abitando a circa 14km dal Superga posso prendermi il lusso di inforcare la bicicletta, percorrere la suggestiva Appia Antica fino all’aeroporto e raggiungere lo stadio con un quarto d’ora di anticipo sul fischio d’inizio. Peraltro incappo proprio in una gara ciclistica che ha paralizzato il traffico sulla Via dei Laghi, il che mi fa intuire che gli ultras cassinati marcheranno visita con qualche minuto di ritardo.

Ed infatti una volta parcheggiata la bicicletta nei pressi degli spogliatoi e indossata la pettorina, noto come l’unica tribuna dell’impianto sia priva di qualsiasi insegna ultras. Il match inizia e il Ciampino trova quasi subito il vantaggio. Arrivano gli UTSB e, qualche minuto dopo, anche il resto della ciurma, giunta a destinazione a bordo di un pullman vecchio stampo. Fattore che ho apprezzato molto, ritengo infatti importantissimo viaggiare insieme. In un contesto ultras come quello attuale, fatto di divieti e limitazioni, poter seguire la propria squadra in trasferta senza dover mostrare le analisi delle urine è una fortuna spropositata, e va sfruttata per fare aggregazione e godersi la domenica come andrebbe sempre fatto. Anche in trasferte con meno appeal.

Il Cassino degli ultimi anni non è stato certo foriero di gioie e soddisfazioni per i propri tifosi. E non bisogna nascondere che seguire una squadra sportivamente altalenante, che per di più in trasferta gioca di mattina, non è la cosa più semplice del mondo e soprattutto permette difficilmente di ingrossare le fila della propria tifoseria. Lo zoccolo duro non molla, e tutte le volte che me li ritrovo di fronte ho la chiara sensazione che comunque cambi il vento loro ci saranno.

Sono una trentina e subito si mettono in mostra grazie alla presenza di un paio di bandieroni e a un tifo che si mantiene abbastanza costante. Nella ripresa i biancoblu trovano il pari con una staffilata da fuori, provocando una bella esultanza dei tifosi al seguito. Il Cassino sembra prendere in mano l’inerzia del gioco, ma propria quando la rete del sorpasso appare matura, ecco un altro affondo dei padroni di casa che siglano il gol della vittoria.

Nonostante tutto gli ultras cassinati applaudono i propri ragazzi, invitandoli a non mollare e ricordandogli che durante questa stagione non cammineranno mai da soli. Mentre delle nuvole nere minacciano il mio ritorno, mi appresto ad effettuare gli ultimi scatti per poi riprendere il documento e riconsegnare la pettorina a un inserviente della società. Come da copione, poco dopo la mia partenza ecco dei bei goccioloni di pioggia infrangersi sulla mia testa. Fortunatamente durerà poco, giusto il tempo per farmi tornare a casa abbastanza bagnato, ma meno accaldato del previsto.

Simone Meloni