In un calcio con ormai sempre più divieti e restrizioni gli stimoli vanno cercati nelle novità, come personalmente mi accade con la partita dell’Eccellenza molisana tra Venafro e Real Guglionesi. All’interno dello stadio “Marchese del Prete” di Venafro, si respira aria di vecchio calcio: una bella tribuna coperta fatta di gradoni di cemento, un settore ospiti spartano sopra il quale si erge una tribuna stampa che nella sua conformazione è quasi poesia. Bello anche il murale degli ultras dietro la porta. Tutto sembra richiamare un mondo quasi scomparso, schiacciato dalle hospitality area, gli sky box ed altre amenità moderne sicuramente più confortevoli ma ben lontane dall’idea di partecipazione popolare alla partita.

La partita in questione inizia con una bella coreografia dei venafrani composta da un copricurva che raffigura un tifoso mano a mano con il figlio, accompagnato dalla sempiterna frase “Di padre in figlio” e dall’accensione di materiale pirotecnico. A seguire viene esposto il materiale dei loro amici cassinati, accolti da cori di benvenuto.

All’inizio della gara ancora non sono presenti gli ospiti, che arrivano dopo circa una mezz’ora ed espongono solo due pezze, di cui una al contrario, e restano in silenzio per tutta la partita. Con la società in una fase molto delicata della propria esistenza che ne mette in dubbio persino la partecipazione alla prossima Eccellenza, una tifoseria funestata dalle diffide, che sono sette e a qualcuno farebbero sorridere ma in una realtà piccola come la loro, in un contesto cittadino di nemmeno cinquemila abitanti sono una mazzata tremenda e difficile da ammortizzare. Per questo e a prescindere dal tifo, la loro presenza è già un atto di fede lodevole.

La contesa sul rettangolo di gioco è vivace e aiuta i padroni di casa a fare un bel tifo, in cui mostrano attaccamento e passione. Non sono mancati i “saluti” ai rivali isernini, tra le altre cose vergati anche nero su bianco sui muri all’esterno dello stadio. Il triplice fischio finale vede i padroni di casa imporsi ed esultare per un buon 3-1 che rafforza la loro quarta posizione e vado via soddisfatto anche io per questa nuova esperienza, con l’unico rammarico di non aver visto all’opera i guglionesani per protesta, ma la promessa è quella di rivederli in tempi migliori, convinti che con la loro determinazione sapranno superare anche questo momento negativo.

Emilio Celotto