Va in scena il 14 settembre, alla terza giornata di campionato, il primo dei due derby veneti che si giocheranno quest’anno in laguna. Si affrontano al Penzo Venezia e Chievo Verona, tifoserie fra le quali non ci sono mai stati problemi né attriti anche perché la tifoseria clivense è composta più da club che da veri e propri gruppi ultras, tra tutti si distingue il gruppo North Side, presente quest’oggi con pezza e bandierone, mentre sotto traccia si muove il “Gate 7” che, fuori dai canoni di questa sorta di “operazione simpatia” latente che da sempre accompagna i tifosi gialloblù, cerca invece di muoversi secondo canoni e criteri più prettamente ultras, per quanto poi debbano comunque scontrarsi con il limite numerico della propria realtà.

La curva locale, invece, si presenta quest’oggi gremita con i 2 gruppi, Curva Sud e 1987 che si collocano rispettivamente a sinistra e a destra della stessa. Gli striscioni appesi alla rete sono quelli di sempre, in quest’ultimo periodo: partendo da destra: C’e solo un generale, Assenti presenti pezza per Michael Groppello, Fie dea sud, Veterani, Giovani puma, Veneziamestre fc, Kaos e per finire il lungo e unico striscione da 20 metri del gruppo 1987.

Come detto, precedentemente tra le due tifoserie non c’erano mai stati attriti né cori di sfottò, mentre in questa occasione i cori diretti all’opposta fazione, sia da una parte che dall’altra, non sono affatto mancati.

Oltre a quelli diretti alla curva opposta, tra i quali: “Venezian, venezian te brusemo ea fenice e te butemo in canal”; colpiscono i cori: “Chi non salta è veronese” e “Verona Verona vaffanculo”, eseguiti probabilmente per rimarcare la propria diversità dai cugini “nobili” dell’Hellas e in certo qual modo tracciare una distanza dalla città che comunque ospita il quartiere in cui il club è nato.

La tifoseria arancioneroverde, in questa occasione si presenta in maniera più massiccia il gruppo Curva sud veneziamestre che esibisce per tutta la partita un buon tifo con numerosi battimani e qualche sciarpata degna di nota, compreso il famoso inno tratto da una delle più famose canzoni tradizionali della città di Venezia.

Il gruppo 1987 in questa occasione, pur numericamente inferiore rispetto all’altro gruppo presente nel settore, si fa sentire e vedere con i propri numerosi stendardi e alcune bandiere. Bisogna per forza di cose apprezzare l’impegno profuso dai ragazzi del gruppo, che di recente ha visto un importante passaggio di consegne e responsabilità dai membri più “anziani” verso i ragazzi delle nuove generazioni, ai quali sono praticamente state consegnate le “chiavi” del gruppo stesso.

Il morale della tifoseria locale viene in parte condizionato dalla partita, che vede il Venezia rimanere fin da subito in dieci uomini a causa dell’ingenua espulsione di Aramu che, a palla lontana, scalcia un giocatore avversario.

Il Venezia gioca bene fino alla fine del primo tempo quando, a causa di un colossale svarione difensivo, va in svantaggio compromettendo praticamente in modo definitivo, vista l’inferiorità numerica, le già esili possibilità di pareggio.

Nel secondo tempo l’entusiasmo residuo della tifoseria locale va gradatamente a spegnersi mentre si accende quello degli ospiti, sempre più vicini a una vittoria, in cui è complice anche un arbitraggio discutibile, desiderata e cercata da una squadra che ha saputo aspettare e colpire alla prima vera falla della difesa arancioneroverde.

La giornata si conclude con la squadra locale che va comunque a prendersi gli applausi sotto la propria curva visto che, nonostante il risultato e la seconda sconfitta casalinga consecutiva, l’impegno dei ragazzi in campo non è mancato, mentre gli applausi dei propri tifosi ai gialloblù sono per la prima vittoria stagionale.

Nulla da segnalare al termine della partita e all’esterno dello stadio che un po’ alla volta si svuota con le luci che si spengono nel vetusto ma sempre affascinante stadio Pierluigi Penzo.

Luca Marchesini