Si conclude al Penzo di Sant’Elena la stagione per Venezia e Pescara, una sfida interessante perché oltre a essere alta la posta in gioco per entrambe le squadre, numerosi sono i precedenti che hanno visto veneziani e biancazzurri abruzzesi affrontarsi nella categoria cadetta.

Gli obiettivi sono opposti, agguantare il miglior posto utile in chiave playoff per i lagunari, guadagnare l’ultimo punto necessario alla salvezza per i pescaresi, che hanno iniziato sì il campionato con buone prospettive e sogni di gloria, ma si sono ritrovati ben presto a lottare duramente per non farsi risucchiare nei bassifondi della classifica.

Le rispettive tifoserie si presentano in forma, quasi completamente piena la curva sud locale, la quale esibisce una coreografia composta da palloncini arancioverdi e uno striscione di ringraziamento nei confronti della squadra e del mister per l’entusiasmante campionato disputato.

I ragazzi arrivati da Pescara, circa 150, giunti allo stadio dopo la solita suggestiva traversata lagunare in vaporetto, si sono disposti nel loro settore esibendo in balconata numerose pezze, tra le quali spiccano i due piccoli stendardi dei gemellati di sempre di Vicenza, presenti con una discreta delegazione.

Riguardo il tifo espresso dalle due tifoserie, son sicuramente da elogiare i buoni livelli espressi dai biancazzurri, che benché presenti in numero non elevato hanno tifato incessantemente durante tutta la partita, senza smettere mai di sventolare le numerose bandiere e stendardi al seguito.

Lagunari invece, partiti forte, ottimo tifo e pure i cori nuovi che in precedenti occasioni parevano non essere stati ben appresi dalla curva nella sua interezza, sono venuti fuori meglio del solito; è importante dirlo perché per una curva che all’inizio del campionato faticava a coinvolgere i presenti, anche in elementari battimani, non è assolutamente poco.

Se si vuole, un solo appunto critico, lo si può fare riguardo la coreografia: i palloncini colorati erano probabilmente in numero molto inferiore al necessario e l’effetto finale non è stato sicuramente quello che si voleva ottenere in quanto a colpo d’occhio.

Tra le due tifoserie non corre buon sangue, numerosi sono stati infatti i cori di sfottò da ambo le parti, anche in relazione alla presenza della delegazione vicentina. Oltre a qualche scaramuccia verbale, all’esterno non è comunque successo alcunché e i numerosi tifosi del Pescara presenti in tribuna, al termine della partita, hanno potuto allontanarsi dallo stadio senza difficoltà.

Partita terminata con un pareggio che accontenta tutti, lagunari a gioire per un finale di stagione impensabile lo scorso settembre e pescaresi a tirare un sospiro di sollievo per la permanenza in B che più volte nel corso del campionato era sembrata a rischio.

Luca Marchesini