Serie B atto finale, quello che deciderà l’ultima squadra destinata a scendere in Lega Pro.
Una partita che all’inizio sembrava non si dovesse giocare a causa della decisione della Lega di Serie B che aveva, in un primo momento, retrocesso il Palermo per importanti irregolarità di bilancio.
Per mano della Corte d’Appello Federlae invece, si è materializzato sulle teste di veneziani e salernitani l’incubo che sembrava ormai scampato, mentre il Palermo ha visto ridurre la propria penalizzazione a venti punti salvandosi da un inferno che certi squali al timone del nostro calcio avrebbero meritato senza dubbio, se non fosse che poi a pagar davvero dazio dei loro malaffari restano soltanto i tifosi.
A pagarne lo scotto maggiore oltre la Salernitana, è soprattutto il Venezia, retrocesso in serie C dopo i supplementari e i calci di rigore dopo che per settimane aveva creduto di aver raggiunto la salvezza, per quanto rocambolesca, in quel di Carpi.
Allo stadio Pierluigi Penzo invece, si presenta una sola tifoseria, quella granata, mentre quella locale decide di disertare in massa, sia all’andata a Salerno che al ritorno in casa.
All’esterno dello stadio, il gruppo “Uno nove otto sette” organizza un presidio di protesta nei confronti della Lega e del Presidente della Salernitana Lotito, ritenuto una delle cause dei mali del calcio in Italia.
Riguardo la partita, sembrava mettersi bene per il Venezia, passato in vantaggio alla fine del primo tempo e con la Salernitana in inferiorità numerica per l’espulsione di Minala, invece nel secondo tempo la squadra granata si ricompatta e riesce a portare prima ai supplementari e poi ai rigori, una partita che sembrava compromessa.
La tifoseria granata si presenta quest’oggi in maniera massiccia ma senza pezze, riempiendo completamente il proprio settore e pure parte della tribuna laterale nord.
Il tifo è buono per tutto l’arco del primo tempo, con frequenti battimani e cori secchi, mentre c’è un evidente calo nel secondo tempo, almeno fino a metà della ripresa.
Successivamente, rinfrancati dalla buona tenuta della squadra in campo, il tifo dei granata si riaccende per non spegnersi più, diventando una vera bolgia ai calci di rigore.
La partita si conclude quindi con la retrocessione del Venezia che torna in serie C dopo due anni di cadetteria.
Sta ora al presidente Tacopina ricreare l’ambiente vincente che aveva portato la società a conquistare due promozioni consecutive arrivando a sfiorare la serie A ai playoff nel primo anno.
Testo di Luca Marchesini
Foto di Tommaso Giancarli