Verona 24 settembre 2017 – ore 15,00
Stadio Marcantonio Bentegodi
Hellas Verona – Lazio

6^ giornata campionato 2017/18

 

La sesta giornata di campionato vede la Lazio ospite al Bentegodi. Sono circa 1.200 i tifosi arrivati da Roma al seguito dei biancazzurri. Atmosfera tutto sommato tranquilla. Fra Verona e Lazio non c’è un vero e proprio gemellaggio, piuttosto si può parlare di stima e rispetto reciproco ai fini di un tacito e comune “non diamoci fastidio”.

I tifosi laziali appendono nel settore ospiti le loro pezze biancazzurre in pieno stile britannico, così come da anni si è abituati a vedere nella curva sud veronese. L’unico striscione ancora “superstite” è quello degli “Irriducibili”.

Da subito grande incitamento alle squadre in campo da parte delle rispettive tifoserie. I sostenitori gialloblu, dopo, la discreta prova contro la Sampdoria, si aspettano una prestazione che dia una risposta concreta di orgoglio e che possa quindi allentare la tensione che si è creata fra la società e i sostenitori del Verona.

Quella che si vive oggi al Bentegodi è un’atmosfera insolita. Nessun coro rivolto da una tifoseria all’altra vista la mancanza di un vero e proprio gemellaggio, ma nessun coro offensivo rivolto agli avversari. Ogni curva incita la propria squadra in totale tranquillità.

Il primo tempo si chiude sullo 0-2 per la Lazio e fra la tifoseria veronese si materializzano i fantasmi delle deludenti prestazioni delle gare precedenti. Si arriva perfino a sperare nella sospensione dell’incontro visto il temporale che si sta per abbattere su Verona.

Nonostante il risultato i cori dalla curva sud continuano incessanti in un continuo batti e ribatti con quelli laziali.

La partita termina sullo 0-3 per la Lazio che fa bottino pieno e per il Verona ora la situazione si fa pesante in vista della prossima partita in casa del Torino. Inevitabile la bordata di fischi rivolta al presidente veronese Setti, ritenuto dalla tifoseria uno dei responsabili principali di questa disastrosa e mortificante partenza di campionato.

Gianfranco Corradi.