Dopo un periodo di pausa, torniamo a parlare di movimento ultras, di pallone giocato e ovviamente di repressione.

E’ stato un momento difficile per tutta l’Italia calcistica dopo la morte di Daniele Belardinelli, coinvolto nei famosi incidenti di Inter – Napoli, nel giorno di Santo Stefano.

Per come l’abbiamo vissuta noi, e per il confronto che abbiamo SEMPRE con tifoserie a noi vicine, concordiamo sul fatto che non si possa perdere la vita per una partita, ancor più lasciando soli una moglie e due figli, ma non è questo il punto.

Non ci piace fare retorica e ognuno si prenderà le proprie responsabilità, come sempre accaduto, almeno a livello ultras. Lungi da noi giudicare “i metodi” dello scontro, lasciateci dire che in Italia siamo abituati davvero male, ma si sa, la legge della strada non siamo noi a doverla ricordare, anche se i mezzi usati in questo caso, non sono propriamente quelli del famoso codice non scritto.

Fatto sta, che un ragazzo non tornerà più dalla sua famiglia e questo è davvero INACCETTABILE.

La verità è che la domenica quando usciamo da casa per andare allo stadio o in trasferta siamo CONSAPEVOLI dei rischi, ma preferiamo far finta di nulla per amore dei nostri colori.

Essere ULTRAS è reato, diceva qualcuno, e sarà anche vero che non siamo criminali, ma dobbiamo essere consci che alcune azioni sono conseguenza di un qualcosa che non è comprensibile per molti, ma soprattutto NON E’ AMMESSO DALLA LEGGE.

Quello che però manca è l’ammissione di responsabilità da parte di qualcuno: possibile che 100 persone rimangano tutto quel tempo inosservate e nessuno si accorga che nel tragitto verso lo stadio ci sia un’imboscata così plateale? Ci siamo fatti questa domanda ed non era la prima volta: infatti, siamo convinti che anche a Tor di Quinto, quando morì Ciro Esposito, ci fu una grande falla da parte di qualcuno che sapeva benissimo dei rischi che ci potevano essere.

Peraltro, oggi giunge notizia che la difesa dei ragazzi imputati per il processo di Inter-Napoli ha richiesto la perizia su un’auto della Polizia, che potrebbe essere coinvolta nell’incidente che ha ucciso Dede. Ci chiediamo come sia stato possibile, in entrambi gli episodi, che con tutti i mezzi tecnologici a disposizione, sia accaduto tutto questo. E invece ci ritroviamo con daspo, inaspriti da interminabili firme, allungati all’inverosimile, con fascicoli vecchi di anni venuti fuori e riaperti per colpire le tifoserie organizzate e non, e con una repressione che fomenterà sempre di più odio verso le divise blu, che a loro volta NON AMMETTERANNO MAI LE LORO RESPONSABILITA’!

Per quanto riguarda il calcio giocato poco da dire, a parte osservare un campionato di Serie C completamente falsato da società già fallite come il Matera, che dopo aver preso 31 punti di penalizzazione, domenica non si è presentato per la partita in casa col Bisceglie (era già successo a Catania) e probabilmente verrà radiato a breve (giocava già da mesi con la juniores con risultati largamente negativi); anche il Pro Piacenza ed altre società rischiano lo stesso destino e questo non fa che ledere la passione dei tifosi.

Intanto, il nostro Ideale, dopo un periodo di appannamento, ha dato segni di ripresa nell’ultima trasferta di Molfetta, sbancando, nella gara mattutina delle 11,30, lo stadio Poli in 10 contro 11 e dando dimostrazione di voler difendere a denti stretti la categoria; non è un periodo facile, in quanto la prima esperienza in questa categoria è stata davvero durissima e dovremo lottare ancora tanto, ma non molleremo certo davanti a nessuno ostacolo…non siamo gente che molla!

Prossimo impegno domenica in casa alle 17 con il Manfredonia FC, che lotta insieme a noi per la salvezza. Faremo di tutto per creare un ambiente caldo, per far valere ancora una volta la legge del Lovero, dove – è bene ricordarlo – non si regala nulla a nessuno, ANZI!

Terminiamo questo editoriale invitandovi tutti al match per supportare i ragazzi e domandoci cosa sarebbe il calcio senza gli ultras, che nel bene o nel male saranno sempre presenti. Infine, invitiamo tutti i diffidati e chi soffre a non mollare!!!

MA CI PENSI COME SARA’ QUESTO CALCIO SENZA GLI ULTRA’
STADI VUOTI NELLE CITTA’ E AL PALAZZO LO SANNO GIA’
NOI INFATTI NON MOLLEREMO E PER SEMPRE COMBATTEREMO 
QUESTO CALCIO NON CI APPARTIENE FUORI GLI ULTRAS DALLA GALERE!!!
(coro dei fratelli della curva sud di Reggio Calabria)