Ricomincia il campionato cadetto e al Menti è in programma un match tra le biancorosse Vicenza e Carpi. Le due società hanno opposti obiettivi per la nuova stagione: gli emiliani, reduci della prima esperienza in serie A, puntano ad una pronta risalita; i veneti invece, carichi ancora di molti debiti ma con una nuova società che promette di fare bene, mirano ad una tranquilla salvezza per poter poi programmare un futuro più consono alla piazza e alla proprio tradizione.

Nei primi anni ’90, anni di C1, c’era un’amicizia tra le tifoserie, nata nella stagione 1989/90 allorquando si incontrarono per la prima volta al Menti e il Mucchio Selvaggio fece partire un “Chi non salta è un modenese” accolto con simpatia dai vicentini. Per anni e anni Vicenza e Carpi non si sono più incontrate, vivendo un percorso completamente diverso: Vicenza in A ed in Europa, Carpi in C e poi nelle serie inferiori con gravi crisi societarie. Il bello del calcio però, è che spesso risulta tutt’altro che scontato, così nel giro di pochi anni il Carpi ha fatto la sua storia, portando i propri colori con merito nella massima serie. Peccato solo non aver potuto vivere questa favola al Cabassi, all’interno del proprio stadio.

Le tifoserie, dopo questi 20 anni di pausa, si sono riviste in B due anni fa e l’indifferenza è regnata sovrana. Nessun coro contro e nessuna dimostrazione di simpatia. In quell’occasione ero presente al Cabassi e la mia impressione, del tutto personale, è che i carpigiani aspettassero un gesto da parte berica per poter mantenere almeno il reciproco rispetto se non l’amicizia.

Anche oggi al Menti pare continuare l’indifferenza: i carpigiani arrivano in 350. Un buon numero per una tifoseria storicamente piccola e che conta solamente sul supporto di una città di 71.000 abitanti, circondata da modenesi e con Reggio Emilia lì ad un passo.

La curva sud vicentina riparte sulla continuità della stagione precedente: tra i gruppi trainanti della curva non spicca nessuna nuova pezza e nessun nuovo bandierone. Anche il tifo è quello classico vicentino con cori in stile italiano. La curva è piena e la gente ha voglia di cantare. Ne deriva un ottimo tifo per quasi tutti i 90 minuti. Vengono accese un paio di torce, accese a terra e tenute nascoste ancor di più dopo la notizia che il Menti si è dotato di nuove videocamere di ultima generazione su richiesta della questura.

La curva nord, dopo ben 33 anni, si presenta senza la rete di recinzione alta una ventina di metri che, secondo le intenzioni, doveva sedare gli animi degli ospiti più accesi. Una bella notizia per i fotografi e tanto di guadagnato per la visuale della gente, ma è anche un segno dei tempi, un piccolo passo verso gli stadi all’inglese da sempre citati a modello: migliore fruibilità degli spazi, ma atmosfera generale più simile a dei teatri che a degli stadi di calcio, con le persone sedute al loro posto assegnato e forti resistenze esterne ad ogni tentativo di fare gruppo e tifo. Mai come in questi casi comunque, spero che le mie sensazioni si rivelino totalmente sbagliate.

La brutta novità è che nuovi cartelloni pubblicitari sono stati issati fin sopra la ringhiera che separa il campo con il settore ospiti per i 3/4 che lo delimitano. I carpigiani quindi, dopo un tentativo a vuoto, si ritrovano costretti a tenere in mano il lungo striscione dedicato alle popolazioni colpite dal terremoto in centro Italia.

Ad inizio gara, entrambe le tifoserie hanno reso omaggio alle vittime del terremoto, dedicando loro vari striscioni: il più significativo quello dei Guidati dal Lambrusco con scritto “Sappiamo quello che provate, tenete botta non mollate”. La curva sud del Vicenza si è invece segnalata per una raccolta di offerte pro-terremotati che ha visto ragazzi della curva davanti a tutti i settori d’ingresso del Menti prima della gara.

I carpigiani hanno seguito la gara con due gruppi ben divisi tra loro: da una parte gli Irriducibili e dall’altra il Mucchio Selvaggio. In alto c’era anche appeso lo storico striscione Panthers ed una pezza più recente, Sconvolti. Cori comunque compatti e il loro tifo si è fatto sentire soprattutto nel secondo tempo, dopo il doppio vantaggio.

Da segnalare, a fine gara, un episodio particolare che vede protagonisti i calciatori del Carpi: alcuni di loro hanno effettuato un ulteriore seduta di allenamento (forse una sessione defaticante in vista della prossima gara?) e come fossero padroni di casa, si sono messi proprio sotto la curva vicentina a correre e fare esercizi di stretching. La cosa ha irritato, e non poco, i vicentini, già nervosi per la sconfitta (2-0 per il Carpi il risultato finale): dopo vari avvertimenti hanno cominciato ad insultare i giocatori prima, e a lanciare loro bicchieri colmi d’acqua poi.

I carpigiani stranamente hanno continuato nella loro provocazione fino a quando sono intervenuti i responsabili della questura che hanno fatto allontanare i giocatori. Alcuni ultras carpigiani, a questo punto, hanno lanciato un “vaffanculo” ai vicentini, presumo però non sentito nel settore berico.

Marcello Casarotti.