Sciopero del tifo a Vicenza nella partita casalinga contro il Fano. La tifoseria, tutta unita come non mai, è giunta a questa decisione per cercare di dare una scossa e avere delle risposte concrete dalla società proprietaria della “Nobile Provinciale”. Da troppi anni ormai i tifosi berici ritengono di non avere una dirigenza seria ed ambiziosa a cui poter dare fiducia, tanti infatti sono i soci che da 15 anni si dividono il Vicenza Calcio senza mai portare a qualcosa di buono.

“Chiuso per dignità” recita l’unico striscione esposto in Curva Sud. Anzi no, accanto compare Moreno Presente, lo striscione/pezza che da oltre 20 anni ricorda “il capo” Moreno, morto prematuramente nel 1993. I vicentini assistono all’intero incontro seduti e in religioso silenzio. Neppure i due goal del Lane influenzeranno i tifosi. Va aggiunto che questa decisione di stare in silenzio nelle gare interne, potrebbe durare ad oltranza qualora non arrivassero chiarimenti dalla società. Anche il Quadrato, dove stazionano varie compagnie che hanno militato in passato nel Fabio Group prima e nella Curva Nord poi, gente che ha in media dai 40 ai 50 anni, ha aderito alla contestazione. Unica differenza rispetto alla curva sud: accendono ad inizio gara un paio di torce, espongono lo striscione “Crazy Head” e a fine gara si lasciano andare ad un coro di incitamento ai giocatori.

Da parte granata sono circa 50 gli eroici che raggiungono Vicenza in questo mercoledì sera. Si è giocato alle 20.30 mentre altre partite hanno preso inizio alle 18.30 del pomeriggio: cose da pazzi. A nessuno giova avere orari folli e ancora non so darmi il motivo di tanto masochismo da parte della Lega di C visto che queste scelte hanno come unico risultato quello di allontanare gente dagli stadi.

Comunque, tornando ai fanesi, è la prima volta che appendono i loro vessilli al Menti. Certo per decenni le due formazioni non si sono mai incontrate, ma va ricordato un aneddoto: nella stagione 1990/1991 una sessantina di ultras fanesi erano pronti a raggiungere la città veneta. Era mattina presto e preparati gli striscioni e con le sciarpe al collo, i ragazzi aspettavano tranquillamente il pullman che li avrebbe trasportati. Questo effettivamente arrivò, ma l’autista appena capì che si trattava di ultras girò letteralmente i tacchi, come si suol dire, e se ne andò dichiarando che lui ultras non ne voleva trasportare. Due temerari non si fecero scoraggiare e partirono ugualmente per Vicenza, dove assistettero alla partita senza però esporre nulla.

Sono due i gruppi ultras del Fano: i Panthers, gruppo storico italiano che a breve festeggerà i 40 anni di passione e presenza allo stadio, e gli Ultras, nati due anni fa e più piccoli anche in fatto di numero. Fano è realtà da rispettare, il movimento ultras grazie ai Panthers qui ha vissuto stagioni indimenticabili specie negli anni ’80 e ’90. Sempre presenti in buon numero, calorosi ed attaccati alla città. Anche in questa serata di campionato 2017/18 non si smentiscono e nonostante la sconfitta per 2-1, l’ennesima sconfitta, i granata si son fatti sentire per tutti i 90 minuti. Belle le sciarpate e bello il bandierone Panthers, che sa molto di anni ’80.

Marcello Casarotti.