Proseguendo la mia settimana festiva decidodi tornare al “Romeo Menti” di Vicenza dopo circa quindici anni dall’ultima volta. Il tragitto da Bassano del Grappa è abbastanza breve, anche se muovendoci in treno dobbiamo cambiare a Castelfranco Veneto e dopo circa un’oretta siamo alla stazione di Vicenza.

Dopo esserci fatti un giro ed aver visto una porzione di centro storico, decidiamo di farcela a piedi fino allo stadio visto che la distanza non è molta; difatti, dopo circa un chilometro e mezzo, ecco che si apre davanti a noi il settore ospiti del “Menti”.

Decido di farmi un giro intorno ad esso e, oltre le scritte ed i murales (qualcuno veramente ben fatto), noto che, pur mancando oltre un’ora alla partita, c’è già un bel numero di persone fuori dall’impianto, cosa assai rara di questi tempi, visto che ormai va sempre meno per la maggiore qualsiasi forma di aggregazione esistente.

Gli ultras vicentini, verrò a sapere dopo, si sono intrattenuti per un pranzo che hanno organizzato per stare insieme ai loro gemellati di Cremona, venuti a dar manforte per questa occasione dato che la loro squadra aveva giocato di giovedì in infrasettimanale.

Ritirato il mio accredito, entro per vedere da dentro l’ambiente biancorosso, che non se la passa di certo bene essendo la squadra in piena lotta per la salvezza ed occupando attualmente il diciassettesimo posto in classifica, appena fuori dalla zona play out.

Sicuramente il giorno di Pasquetta, l’avversario e la posizione in classifica non invogliano ad andare allo stadio e almeno dai numeri complessivi (abbonati e biglietti venduti) dovrebbero esserci 8.641 spettatori presenti, ma in realtà diversi vuoti mostrano un numero decisamente più basso.

In realtà, la partita odierna contro la Pro Vercelli è un vero scontro salvezza e gli ospiti occupano il loro settore in circa una cinquantina di unità, non proprio compatti ma comunque presenti.

Prima dell’inizio della partita sfilano in campo le squadre giovanili dell’hinterland vicentino e nella tribuna scoperta viene esposto un mini bandierone a strisce biancorosse con sopra il numero 25 e la scritta “Morosini” a ricordare lo sfortunato giocatore a cinque anni di distanza dalla sua scomparsa.

In curva, come detto in precedenza, sono presenti i cremonesi con un paio di pezze, “Julien e Gabriele” la prima, “Assenti Presenti” la seconda.

Ad inizio partita i veneti accendono un paio di fumogeni, uno bianco ed uno rosso ed inoltre espongono uno lungo striscione, diviso in quattro parti, per ribadire alla squadra il valore della maglia ed esortarli a portare la squadra alla salvezza: “Per voi una semplice partita”, “Per noi l’amore di una vita”, “Basta chiacchiere… “, “La pazienza è FINITA!”.

Gli ospiti invece sventolano un paio di bandieroni ed altrettante bandiere.

Nel primo tempo la Curva Sud, che tiene esposto per più di cinque minuti lo striscione, parte bene e sembra decisa a sostenere a gran voce la squadra per questa importante partita ai fini della salvezza. Bandiere e bandieroni al vento, battimani e mani alzate ad accompagnare i cori, fanno da cornice alla prestazione dei gruppi biancorossi che si prodigano nell’incitare gli undici in campo. Il livello d’intensità è buono, soprattutto nei primi dieci minuti-quarto d’ora, poi si registra un calo e sono solo la parte centrale ed i gruppi in basso della curva a cercare di tifare, pur facendo qualche piccola pausa. Da segnalare anche qualche piccolo coro cantato dagli ex componenti del Fabio Group che prendono posto nella tribuna scoperta accanto al settore ospiti.

Passando ai vercellesi non c’è molto da dire, visto che solo una parte di loro segue la partita in piedi e canta di tanto in tanto accompagnando i cori con qualche battimani; risultano semmai più continui nello sventolare i due bandieroni.

Nel secondo tempo il trend ospite non cambia e, a parte lo sventolio dei bandieroni, non offrono nulla di particolare con un tifo alquanto frammentario.

Al tredicesimo la svolta del match, almeno in campo, con Comi che porta in vantaggio gli ospiti facendo festeggiare i compagni sotto i propri tifosi per un’esultanza prolungata. Poi i vercellesi tifano sempre discontinuamente, alternando pause e cori. Nel finale ci regalano una sciarpata, logicamente non fitta, che tengono fino al triplice fischio finale, quando continuano ad esultare con la squadra sotto al settore per questa importante vittoria che li fa allontanare ulteriormente dalla zona rischio della classifica.

Tornando ai vicentini, anche in questa seconda frazione incitano la loro squadra con discreti battimani e mani alzate, oltre un bello e continuo sventolio di bandiere. Dopo il gol ospite hanno un momento di stanca ma sanno riprendersi subito continuando ad incitare gli undici in campo. Purtroppo, con il passare del tempo, anche l’intensità corale tende a scemare fino alle pause prolungate ed ai cori di contestazione negli ultimi minuti, quando la situazione non cambia e matura la pesante sconfitta che fa scendere la squadra in piena zona play out.

Fuori gli spogliatoi, nel frattempo, si radunano oltre un centinaio di tifosi, guardati a vista dalle forze dell’ordine, che chiedono di parlare sia con i dirigenti che con i giocatori. Dopo un tira e molla snervante, vengono loro incontro un paio di dirigenti ed in seguito altri quattro con in testa il d.s. Tesoro, spiegando bene che anche per loro la maglia ha lo stesso valore di chi siede sugli spalti. Messaggio recepito o meno, il giorno dopo verrà esonerato l’allenatore Bisoli e chiamato al suo posto mister Torrente. Per noi invece ci sarà il pullman che parte dalla stazione e porta direttamente a Bassano.

Marco Gasparri.