Penultima giornata di campionato, venerdì sera, 18 aprile 2025 ore 20. Lo stadio “Romeo Menti” di Vicenza si presenta tutto esaurito (almeno per i biglietti acquistabili dai locali): è un bel colpo d’occhio, una risposta chiara della tifoseria ad una squadra che, nonostante la recente grave sconfitta di Verona contro la Virtus, vuole provare a credere ancora nella promozione diretta in Serie B. Anche se per tutti è palese che le speranze siano ormai ridotte al lumicino. I cugini padovani sono invece ad un passo dall’agognato traguardo, dopo tante stagioni in cui l’obiettivo è sfumato per un pelo, lasciando loro sempre tanta delusione ed amarezza. L’avversaria odierna infine, la Triestina, con in groppa l’ennesimo campionato tribolato sia in campo che a livello societario (pazzesco per una piazza come Trieste che meriterebbe molto di più), va a Vicenza per vincere e sperare così di portare a casa la salvezza diretta senza dover passare per i playout.

Questo derby triveneto è già storicamente molto sentito con le due tifoserie acerrime rivali e gemellate con l’Udinese una e con il Verona l’altra. Indimenticabili le sfide anni ’80 e primi anni ’90. Prima in C, poi in B e poi sino alla stagione 1992/93 ancora in C. Tante le volte in cui le tifoserie si sono affrontate, ma sempre in modo leale. Vicenza e Trieste, realtà che per storia e seguito dovrebbero affrontarsi in ben altro palcoscenico. Almeno la Serie B.

Anche oggi, da una parte e dall’altra, si vede tutto l’attaccamento ai propri colori: non mancano cori, sciarpate, mani alzate, fumogeni. Tutto in un’atmosfera davvero calda. Tanta comunque la delusione tra i tifosi berici dopo la trasferta di Verona, che ha messo quasi definitivamente fine ai sogni di promozione diretta. Oggi la squadra biancorossa era chiamata a dare un segnale e l’ha fatto. Il match finisce 1-0 per il Vicenza. Ma vince anche il Padova e la classifica, ad una sola giornata dal termine della regular season, rimane invariata.

Sono 400 gli ultras arrivati da Trieste e che animano con passione il settore ospiti: un tifo compatto, caloroso e rumoroso. Colpisce la coesione con cui si sono riunite le varie anime del tifo alabardato, soprattutto dopo che proprio in questa stagione erano emerse delle differenze sul modo di vivere la curva tra i gruppi. Non ci sono oggi i classici bandieroni della Curva Furlan, ma solo bandiere con l’emblema societario e parecchi tricolori italiani. Quindi, nonostante l’ennesimo periodo complicato, i giuliani appaiono tutti uniti e il tifo ne giova.

La Curva Sud Vicenza si distingue con un ottimo tifo per tutti i novanta minuti. Onorevole il coro dedicato a Stefano Furlan, seguito dagli applausi dei triestini. Un giusto tributo a un ragazzo che allo stadio ha perso la vita in un modo assurdo in quel tragico 8 febbraio 1984. Bello anche lo striscione in ricordo di Piermario Morosini, ex calciatore vicentino, un altro ragazzo scomparso troppo presto. Numerosi anche i Fedelissimi nei distinti-nord, fanno la loro parte in questa serata, confermando il loro ottimo campionato al fianco del Lane, un campionato per loro di consolidamento, importante e positivo sotto tutti i punti di vista.

Alla fine che dire: tifoserie da altra categoria, in un contesto in cui la storica rivalità tra le due curve non è mancata, ma è stata accompagnata anche da gesti di rispetto. Per il Vicenza la strada verso la Serie B passa ora dai playoff. La promozione diretta è sfumata al 99%, ma la squadra ha qualità, grinta e un’intera tifoseria alle spalle, pronta a spingerla fino in fondo. La società, la tifoseria, tutti vogliono la B. È il momento di rimettere a fuoco gli obiettivi e presentarsi ai playoff con le cartucce cariche e la giusta determinazione. Per la Triestina invece il playout è quasi certo. Primo bisognerà vincerlo e poi ci sarà da capire cosa intende fare questa proprietà, che dopo aver investito tanti soldi adesso pare volersi disimpegnare.

Marcello Casarotti