27-01-2018: Villa Literno – Albanova 0-0
Promozione Campania Girone A

Alla fine il merito di aver scoperto questa partita di Promozione Campana va tutto al nostro “Meloncino”, capace di scovar partite come il miglior osservatore va a trovare giocatori sconosciuti che poi venderà a peso d’oro. Così, dopo esserne venuto a conoscenza, decido di prendere parte a questa gara anticipata a sabato pomeriggio.

L’incontro si disputa a Villa Literno tra i padroni di casa e l’Albanova, vecchia conoscenza del calcio italiano della metà degli anni novanta quando arrivò fino alla vecchia serie C2. Questa partita è di cartello e si disputa tra le prime della classe, seconda contro prima, staccate di appena cinque punti in classifica.

Per l’occasione, a farmi compagnia sarà il “partitellaro dell’anno”, Andrea, ma si farà desiderare, decidendo di venire solo alle 8 di sabato mattina, così viaggeremo insieme alla volta di Villa Literno dove giungeremo prima delle 13.

Una volta fuori dalla stazione notiamo un volantino della “BRIGATA LITERNUM” che invita il paese, di poco superiore ai diecimila abitanti, a gremire gli spalti del “Vincenzo Tavoletta”. Andrea decide di viziarmi in tutto e per tutto e fuori dalla stazione mi offre un paio di pezzi di pizza preparati da sua mamma (complimenti signora!) e una volta finita, decidiamo di raggiungere lo stadio distante appena seicento metri.

Attraversiamo un lungo rettilineo stretto tra le case alla fine del quale ci si apre davanti lo stadio di Villa Literno, con al centro il botteghino e alle due estremità le entrate, una per gli ospiti e l’altra per i locali. Gli stereotipi riguardo questi posti purtroppo sono duri a morire, ma dal ritiro degli accrediti in poi, incontriamo tante persone cordiali, dai dirigenti al commissario di campo fino alla terna arbitrale. Tutti si mettono a nostra disposizione per farci “lavorare” nel migliore dei modi e con Andrea constatiamo che, nonostante il Villa Literno non abbia mai calcato palcoscenici maggiori della Promozione, la società è organizzata e svolge il proprio compito meglio di tante società di serie D o categorie superiori.

Entrati sul terreno di gioco ammiriamo le belle tribune che costituiscono lo stadio, comprendenti una grossa tribuna per i locali e un’altra, più bassa, lunga ma sempre capiente per gli ospiti. Entrambe senza copertura.

Essendo una partita di Promozione, seppur di cartello, non mi aspetto un pubblico numeroso. Invece, a pochi minuti dal fischio d’inizio devo ricredermi, dato che continua ad entrare gente, grazie alla mossa azzeccatissima della società di far entrare i tifosi di casa gratuitamente.

Per i padroni di casa si conteranno un migliaio di tifosi, che per una partita di Promozione, è bene ricordarlo, sono veramente un numero impressionante. Gli ultras sono circa un centinaio e prendono posto nella parte centrale della tribuna, dove attaccano il piccolo striscione riportante la sigla del gruppo.

Gli ultras al seguito dell’Albanova invece, anche se i due paesi sono praticamente attaccati, tardano ad entrare per dei piccoli problemi al botteghino (gli ospiti pagavano!), tanto da perdersi l’entrata delle squadre in campo e la bella ma semplice coreografia dei padroni di casa: alzano un copricurva biancorosso e subito dopo accendono un paio di fontane pirotecniche e 4-5 fumogeni rossi. Inoltre, dopo aver ammainato il bandierone, espongono tre striscioni che vanno a comporre una scritta che vorrebbe intimorire squadra e tifosi avversari: “BENVENUTI”, “NELL’INFERNO…”, “BIANCOROSSO !”.

A partita iniziata da un paio di minuti ecco entrare i primi ultras avversari, che invece di andare direttamente sugli spalti attendono nel piazzale l’arrivo di tutti, chiamando a raccolta quelli che cercano di andare sulle tribune. Una volta compattati entrano in corteo, facendosi sentire con cori accompagnati da battimani e per l’esplosione di un potente petardo.

Preso posto sugli spalti, saranno circa in 200. Propongono la loro coreografia, molto bella e retrò, grazie all’accensione di tanti fumogeni arancioni che creano una coltre di fumo duratura e molto intensa come non ne vedevo da un pezzo, soprattutto nelle categorie superiori dove vietano tutto il possibile.

Tornando ai padroni di casa, mi accorgo che l’età dei componenti è molto giovane e come riscontrato nella maggior parte dei casi, penso che a livello corale tutto si esaurirà dopo i primi cinque minuti, invece i locali mi fanno ricredere, tifando discretamente, accompagnando la maggior parte dei cori con molti battimani oltre allo sventolio di un paio di bandiere. C’è qualche pausa ma nel complesso sono molto continui e si fanno sentire abbastanza, accendendo anche una torcia nel corso di questo primo tempo.

Nel secondo tempo i biancorossi continuano a tifare, accendendo subito un fumogeno rosso e poi tifando con discreti battimani e qualche sbandierata. Nell’ultimo quarto d’ora fanno registrare qualche pausa in più, ma ci può stare: la loro partita l’hanno sicuramente vinta.

Passiamo ora ad analizzare i tifosi ospiti che sicuramente hanno un’impronta più ultras. Dopo la coreografia si sistemano al centro del settore esponendo tre pezze che tengono in mano per tutta la durata della partita. Nel primo tempo il tifo è abbastanza continuo con discreti battimani e delle belle sbandierate: mi colpisce soprattutto il bandierone con sopra il logo delle G.B.A. Alla mezzora espongono uno striscione contro i padroni di casa, accompagnandolo con l’accensione di un fumogeno arancione. Dopo un paio di minuti tirano fuori uno striscione rubato che espongono al contrario, ma non essendo a conoscenza dei fatti mi limito solo a riportarlo.

Nel secondo tempo espongono subito un altro striscione contro i padroni di casa per i tanti gemellaggi, accendendo anche in questo caso una torcia per darne risalto. Attaccano alla recinzione pure una pezza riportante la dicitura “SOMMA CON NOI”. Il tifo è costante e si fanno sentire molto con la voce e vedere tanto per i continui battimani ma soprattutto per l’accensione di altre 5-6 torce in momenti diversi della gara.

Sul finire della gara gli animi in campo si surriscaldano e l’arbitro è costretto ad interrompere la gara e calmare i giocatori, decretando poi la fine delle ostilità sul risultato di 0-0. L’episodio non intacca la bella giornata a Villa Literno, con oltre un migliaio di spettatori presenti (complimenti veramente ad entrambe le tifoserie) ed una società all’avanguardia per questa categoria.

Finisce con la delusione dei locali, sempre staccati di cinque punti in classifica e la gioia dei giocatori ospiti che vanno ad esultare sotto il settore, con l’allenatore espulso che torna in campo, arrampicandosi alla recinzione per condividere tutta la gioia con la sua gente. Il calcio, secondo me, ha proprio bisogno di questi gesti e questa passione per far nuovamente innamorare i tifosi, questo vale soprattutto per le categorie superiori dove c’è sempre una certa indifferenza, oltre a divieti su divieti tanto per i giocatori quanto per i tifosi.

A partita finita rivedo Andrea e tutta la sua felicità per essere stato presente a questo incontro: sinceramente era da tanto che non vedevo una persona così raggiante per una semplice partita. Torniamo in stazione e dopo aver chiesto e preso delle locandine della partita, Andrea esplode raggiungendo il massimo della felicità: questa cosa mi fa pensare molto, la vera contentezza sta forse proprio nelle piccole cose, una partita vista insieme ad un amico, un libro da leggere su un treno, una località vista per la prima volta, un monumento in un paese, un paesaggio ammirato da un treno in corsa, tutte cose che Andrea racchiude in pieno e spero che tutti i “partitellari” possano vivere queste emozioni come fa lui.

Marco Gasparri