Questa domenica scelgo di rimanere nel Lazio e dedicarmi ai campionati regionali dove, di mattina alle 11, c’è un’interessante partita che si disputa sulla Tiburtina, più precisamente a Villalba, frazione del comune di Guidonia. Prima della partita pensavo fossi già stato allo stadio “Ocres”, invece, una volta giunto a destinazione, mi era tutto poco chiaro ed inedito, alla fine riesco a ricordare di essere stato a Villanova (sempre qui vicino) e non a Villalba.
Perdo un po’ di tempo per trovare parcheggio perché si entra nel complesso sportivo e fuori di esso non ci sono parcheggi, fortunatamente grazie alla velocità dei dirigenti locali recupero e metto piede in campo quando mancano una quindicina di minuti al fischio d’inizio.
Lo stadio di Villalba dispone di una bella tribuna, seppur non troppo grande, coperta solo nella parte centrale, con sopra impresso il nome della storica società nata nel lontano 1952. A livello ultras non conosco tanto bene le vicissitudini locali ma a centro settore compare un grosso striscione riportante la dicitura VILLALBA 1952, con a lato un bandierone della Brigata Villalba e dietro lo striscione una decina di tifosi locali.
Gli ospiti bene o male li conosciamo tutti, anche perché negli anni Novanta il Sora salì alla ribalta per aver disputato vari campionati tra serie C1 e C2 prima del fallimento societario avvenuto nel 2005. Faticosamente la nuova società è ripartita dai bassifondi della Prima categoria, poi un altro fallimento dopo essere saliti, non senza difficoltà, fino alla serie D. Il gruppo storico per antonomasia resta quello degli Skizzati 1988, poi affiancati da altri validi gruppi che, più o meno prima del fallimento, si sono sciolti. Per qualche anno a Sora non c’è stato più nulla, anche perché dalla serie C ritrovarsi in Prima Categoria è stata una mazzata per tutti; poi, con il passare degli anni e con una nuova generazione ultras è rinato qualcosa d’importante, consolidatasi e poi è cresciuta raggiungendo un buon livello.
Questa mattina sono presenti più di cento tifosi di cui oltre la metà ultras e non è poca cosa, calcolando che da Sora a Villalba non è nemmeno vicinissimo, se poi mettiamo pure che si gioca alle 11 il gioco è fatto. Comunque, la maggior parte degli ultras bianconeri al seguito della capolista arriva con un pullman, a venti minuti dall’inizio della sfida. Una volta entrati sistemano gli innumerevoli stendardi, davvero ben realizzati e partono con la prova canora.
Sugli spalti non c’è confronto, i pochi sostenitori locali, seppur seguano la partita in piedi dietro lo striscione, non tiferanno praticamente mai e l’unico fattore di tifo da appuntare sarà l’esultanza al gol del momentaneo pareggio realizzato da Giovanazzi, al sessantacinquesimo minuto.
Gli ultras bianconeri invece, già da prima del fischio iniziale si fanno sentire con dei cori a rispondere, poi saranno autori di un tifo sicuramente da categoria superiore, impostato sui tantissimi battimani ad accompagnare i cori. Nonostante sia ottobre, ci sono temperature estive che mettono a dura prova gli ultras sorani ed il lanciacori si dannerà più e più volte per tenere alta la concentrazione ma soprattutto l’intensità dei cori e ci riesce anche bene, visto che nella prima parte di gara il loro sostegno risulta straordinario.
Da segnalare l’esposizione di uno striscione, diviso in tre parti, per il ritorno di qualche ultras a cui è scaduta la diffida. Rimane continuo anche lo sventolio dei tre bandieroni che vengono agitati a metà gruppo, equidistanti tra loro ma quasi paralleli.
Nel secondo tempo il Sora, dopo appena sette minuti della ripresa trova il gol ed i propri sostenitori esplodono in una bella e duratura esultanza, torcia annessa. Poi è la volta di una dedica agli amici nolani mentre proprio nel miglior momento dei bianconeri, arriva il gol del pareggio dei padroni di casa il cui riflesso immediato è in alcune evidenti pause nel tifo, anche se lo smarrimento dura poco e sempre il lanciacori, megafono alla mano, riesce a ravvivare il settore che, quando mancano pochi minuti alla fine, effettua anche una sciarpata.
Ci pensa capitan Costantini a premiare la caparbietà dei sostenitori sorani, siglando il gol vittoria un minuto prima del novantesimo con una bella incornata e esultanza a valanga dei tifosi per andare ad abbracciare idealmente il proprio giocatore. Il tifo si protrae fino al triplice fischio finale, bandiere sempre al vento e ringraziamenti finali ai giocatori accorsi sotto al settore.
Dopo sette giornate Sora e Gaeta sono già in fuga a più sei punti sulla terza, la Pro Calcio Tor Sapienza, e domenica ci sarà già lo scontro diretto al “Tomei” per una partita che si preannuncia scoppiettante. Il Sora potrà contare su un fattore dominante: la sua calda ed appassionante tifoseria che sicuramente cercherà in tutte le maniere di sostenere i propri beniamini dall’inizio alla fine e ben oltre il novantesimo.
Marco Gasparri