Valencia è una città che per il popolo Atalantino ha un significato speciale. Nel Febbraio 2020 si giocarono gli ottavi di finale di Champions League e ad affrontarsi erano Valencia ed Atalanta. A San Siro, l’Atalanta giocò una di quelle partite memorabili, una di quelle indimenticabili, vincendo 4:1. Al ritorno, però, gli Atalantini non poterono viaggiare in terra spagnola: era dilagata la pandemia, e colpì la Provincia di Bergamo molto severamente. La colpì così tanto che poter viaggiare verso il Mestalla era l’ultimo dei pensieri tra la popolazione Bergamasca. L’Atalanta, a Valencia, vinse 4:3 con quattro gol di Ilicic. La squadra mostrò in eurovisione una maglietta artigianale con la scritta: “Bergamo, è per te!”. Ma Bergamo, in quel periodo, aveva tutt’altro da pensare che alla Champions League.

Quasi un’anno e mezzo dopo questa partita, l’Atalanta torna a calcare le terre Valenciane. Riuscita per la terza volta di fila a qualificarsi per la maggior competizione europea, questa volta l’avversario si chiama Villarreal. Vila-Real, come la città si chiama in Valenciano, si trova a un’oretta di treno al Nord di Valencia ed è un paese di più o meno 50.000 abitanti. Oscurata dalle città turistiche della costa non riesce a ritagliarsi la sua visibilità, essendo un pochino all’interno del paese. E non spicca nemmeno per vita sociale, essendo più un posto per riposare che per fare movida. A quello ci pensano i più famosi Benicàssim o Castellò de la Plana, situati a pochi chilometri da Vila-Real. Non vuol però dire che sia un posto grigio e triste: di vita ce n’è in città, e di vita ce n’è anche prima della partita. Specialmente in un bar dove degli Atalantini e degli Spagnoli si ritrovano a bere insieme. Un ragazzo del Villarreal osa anche ad accendere un fumogeno, scatenando così la reazione della Polizia Spagnola, non di certo nota per il suo modo leggero di agire.

Allo “Stadio della Ceramica” – prima chiamato anche El Madrigal – ci sono un po’ più di 12.000 spettatori, essendo ridotta al 60% la capienza attuale dell’impianto per ovvi motivi Covid. Sebbene la cornice di pubblico non sia delle migliori e di tifosi organizzati a Villarreal ce ne siano pochi, la partita si svolge in un’atmosfera di calcio decisamente calda. Gli Spagnoli spesso non hanno l’abitudine di stare in piedi e seguire la partita cantando, ma questo non vuol dire che siano privi di calore. Anzi. Certi boati e battimani coinvolgono l’intero impianto e fanno sicuramente bene a tutti quelli che hanno dovuto fare a meno dell’ambiente stadio per tantissimi mesi.

Come anticipato, a livello di Tribuna non c’è tantissimo da segnalare. È sicuramente degno di nota l’impegno che mettono una quarantina, cinquantina di tifosi locali, ubicati in un’angolo povero dello Stadio. Si ritrovano dietro lo striscione “Villarreal Fans” e questo fa intuire tanto su com’è difficile dare vita ad un tifo organizzato in Spagna: davanti allo Stadio si era visto appeso un drappo con scritta “Fanatics”, dentro sembra ne sia stato proibito l’ingresso. Così com’è proibito tanto altro, come specificava una lista lunghissima di norme sul sito dell’Atalanta a cui attenersi per ottenere biglietti per il Settore Ospiti; fra tutto ciò, specialmente deprecato il materiale inneggiante agli “Ultrà”. In Spagna questa parola ha un significato più politico ed è di fatto proibita.

I tifosi del Villarreal comunque entrano in partita con una piccola coreografia che inneggia alla loro squadra, tra l’altro ultima vincitrice dell’Europa League, mica poco, e che in tempi diversi è stata capace di arrivare anche ai quarti di finale e in semifinale di Champions League. Dall’altra parte troviamo una sorta di “piccionaia” nel terzo anello dove si situano i tifosi ospiti. Non vorrei entrare nei dettagli sullo scioglimento della Nord Atalantina, ma è ben visibile quanto gli ospiti pecchino di organizzazione. Sono in 270, numero neanche così malvagio per i tempi che corrono e per le difficoltà organizzative del caso (tra l’annuncio della riapertura dei Settori Ospiti da parte dell’UEFA e questa partita sono passati pochissimi giorni), ma numero di sicuro al di sotto degli standard che gli Atalantini hanno fatto ultimamente registrare in Europa.

Sul campo ha subito inizio una grandissima partita. Al sesto minuto, l’Atalanta passa grazie ad un gol dello Svizzero Remo Freuler. Partita così lanciatissima, interessantissima. I locali avranno poi decisamente più possesso palla, ma ci vorrà un bel po’ prima che si rendano pericolosi nel vero senso della parola. Il pubblico intanto c’è, non tifa in maniera Ultras, ma c’è. Canta anche il famoso “Vamos Submarino, vamos campeon” e la gente si alza in piedi. I Fans saranno anche pochi, ma sono davvero capaci di spingere il resto del pubblico. In campo intanto l’Atalanta conserva il suo vantaggio di misura, ma la pressione dei Valenciani aumenta da minuto in minuto. Così i gialloblù locali, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, marcano il meritato 1-1 (con la difesa orobica un po’ distratta) ed è così che si va all’intervallo.

Nel secondo tempo la partita non cambia. I 12.000 dell’Estadio de la Ceramica sicuramente non si pentiranno di essere venuti qui, visto che non c’è neanche un minuto di noia. Tra gli ospiti spicca il nuovo portiere Juan Musso, arrivato dall’Udinese, che sfodera una prestazione di tutto rispetto contro Gerard Moreno, Dani Parejo e compagni. I tifosi ospiti intanto intonano il loro ormai famoso “Siam Bergamaschi e non conosciam confini”, cantano un coro vecchissimo in dialetto ed elogiano il loro Mister Gian Piero Gasperini. Il tutto mentre in campo preme più il Villarreal che l’Atalanta: è evidente che i padroni di casa stiano cercando quella vittoria che, complice la sconfitta del Manchester United in casa dello Young Boys di Berna, potrebbe rivelarsi pesantissima.

Quando manca poco più di un quarto d’ora allo scadere, il Villarreal passa in vantaggio, grazie anche ad un errore in disimpegno di Freuler. Gli ospiti comunque ci sono e rimangono in partita, evitando l’errore di giocarsi tutto sulle palle lunghe. Si affidano invece e ancora una volta al loro gioco ed è proprio così che arriva il pareggio: al minuto 83, Ilicic mette dentro un bel pallone che arriva da Robin Gosens. Il tedesco, difensore con il bel vizio del gol, arriva in tempo ed insacca. Ed è due pari. Poi, complice anche un’espulsione a carico di Francis Coquelin del Villarreal, la partita diventa ancor più aperta. L’Atalanta c’è – ma si deve affidare ad un Super-Musso in porta per salvare il pareggio in pieno recupero.

Si conclude così una partita con poco divertimento sulle Tribune, ma quella vista in campo tra Villarreal ed Atalanta è stata sicuramente una partita degna del massimo campionato europeo per squadre. Potrà sorprendere tanti, ma gli orobici in Europa ci sono e si fanno valere. Mancherà quel decisivo pizzico di fortuna, ma il gruppo è sicuramente lanciato dal punto di vista psicologico, dopo questo pareggio figlio di una buona prova a livello mentale e soprattutto dopo la sorprendente vittoria dello Young Boys contro il Manchester United.

Remo Zollinger