La Fidelis gioca in trasferta a porte chiuse a Pomigliano: decido di non seguirla. Per non trascorrere una domenica in completa astinenza dal calcio, guardando un po’ a destra e un po’ a sinistra noto e mi segno Bari-Acireale e Cerignola-Savoia. Alla fine tra le due destinazioni scelgo di andare verso nord in direzione Cerignola, invogliato dall’atmosfera casereccia che contraddistingue il “Monterisi”. In procinto di partire vengo a conoscenza della partita di Prima Categoria Pugliese, Virtus Andria – Ideale Bari, che si gioca in città allo stadio Sant’Angelo dei Ricchi. Immediatamente diventa questa la mia prima scelta.
La Virtus Andria è la seconda squadra di calcio cittadina. Nata nel 2009 dalla passione di un gruppo di amici, ha come obiettivo principale la valorizzazione di giovani sportivi locali.
L’ideale Bari è una associazione sportiva senza scopo di lucro, nata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere nella versione più genuina i valori tipici dello sport più bello del mondo, nella nefasta epoca del calcio moderno e della repressione esasperata.
Terminata la brasciola imbocco la via del romanticismo e raggiungo l’impianto sportivo che da poco è stato tirato completamente a nuovo. Il terreno di gioco è stato rifatto in erba sintetica, la tribuna coperta ha una capienza di circa 1500 posti dei quali 1/3 riservato ai tifosi ospiti.
Mancano pochi minuti al fischio d’inizio quando prendono posto nel settore loro riservato una cinquantina di ultras baresi. Il tempo di attaccare i vessilli alla balconata e via coi cori di incoraggiamento alla squadra biancorossa che in quel momento si appresta a scendere in campo.
Il pubblico locale sembra snobbare la partita: pochi e silenti gli spettatori. Almeno fino al quarto d’ora di gioco quando nel settore si materializza un gruppetto di giovani tifosi che muniti di tamburo cominciano ad incoraggiare i calciatori biancoazzurri, che nel frattempo sono passati in vantaggio.
I supporter ospiti non demordono e continuano costantemente a sostenere i ragazzi in campo: cori, battimani, fiaccole fumanti e lattine di birra si susseguono a ritmi intensi e regolari.
Prima di tornare negli spogliatoi per l’intervallo, l’Ideale pareggia il conto delle marcature.
Nel secondo tempo la “musica” non cambia e il risultato neppure. Il triplice fischio dell’arbitro oltre a decretare l’1-1 delle squadre in campo, è il suggello ad un pomeriggio di calcio incontaminato, che si muove lontano dai riflettori e dalle logiche moderne, nella nostalgia di uno sport “denaturato” in ogni suo aspetto.
Vincenzo Fasanella