Ultima partita della Virtus Bologna al Paladozza prima del ritorno alla Virtus Arena, in zona Fiera, alla periferia della città, impianto interessato da una serie di interventi di ristrutturazione ormai ultimati.

Circa 5.500 spettatori per questa gara contro Brindisi, siamo praticamente al “sold out” come tra l’altro sempre succede in tutte le gare sia di campionato che di Eurolega, che è un po’ lo stesso motivo per cui lo spostamento al nuovo impianto, circa 10.000 posti, risulta vitale come ossigeno.

Vecchio Stile e Forever Boys, gruppi principali e anime del tifo delle V nere, offrono un colpo d’occhio composto da diversi bandieroni che sventolano per tutta la durata della partita, con le due fazioni che si alternano spesso e volentieri fra loro anche nei cori. Fra questi, oltre a quelli in favore della squadra, non possono mancare sfottò contro l’acerrima nemica cittadina Fortitudo Bologna, attualmente relegata in A2 ma che per diversi anni ha costituito un duopolio tutto bolognese nella pallacanestro nazionale che, non a caso, era valso al capoluogo felsineo l’appellativo di “basket city”. Qualche minuto prima della palla a due infine, al centro della curva viene proposto uno striscione per ricordare Lorenzo, un ragazzo di 14 anni della provincia di Bologna, tifoso e praticante di basket recentemente scomparso per un tumore osseo.

Nel piccolo settore ospiti invece si contano poco più di 50 tifosi, rappresentati da un paio di due aste oltre a qualche striscione. Riescono a farsi sentire in occasione di un paio di cori, mentre si vedono un po’ di più con qualche battimani mentre nel finale applaudono i propri giocatori nonostante la sconfitta.

Sul parquet infatti, la Virtus vince la partita dominando fin dal primo minuto e chiudendo al suono della sirena con uno scarto di ben trenta punti, mantenendo così il primato in classifica con la colonna delle sconfitte che indica ancora zero.

Luigi Bisio